Con il suo orinatoio Duchamp voleva rivoluzionare il concetto di arte. Uscire dalla comfort zone del pensiero critico. Stupire e sorprendere.
A Parigi invece gli orinatoi vista Notre-Dame, piazzati lungo la Senna non hanno alcuna pretesa artistica ma ambiscono semplicemente a rispondere a un bisogno. Fare pipì. E possibilmente non sui muri. Idea dell'amministrazione messa in pratica una settimana fa già destinata a scatenare malumori. La città che corre ai ripari e inventa la soluzione più antica del mondo non piace a molti. Piazzare degli orinatoi lungo tutto il territorio, in centro soprattutto dove i turisti girano fa inorridire i parigini. In particolare, ad attirare le accuse, uno posizionato lungo la Senna sull'Île Saint-Louis, poco distante dalla cattedrale di Notre Dame. «Poco igienici, sessisti e orrendi». Dicono i detrattori. Eppure i propositi erano dei migliori. I nuovi vespasiani hi-tech fiore all'occhiello della giunta municipale, sono già nella bufera. Tutto per evitare che la gente faccia pipì per strada: sono riempiti di paglia, in modo da produrre un composto usato come concime, e sono completamente inodori.
Per ora gli orinatoi sono quattro, ma è in programma l'installazione di un quinto in un altro luogo di Parigi dove normalmente molte persone fanno pipì per strada. Sono stati chiamati «Uritrottoir», un nome che unisce le parole francesi per orinatoio e marciapiede.
Ma la disapprovazione arriva anche dalle femministe, c'è Gwendoline Coipeault del gruppo femminista Femmes Solidaires, che si è irritata perché trova in tutto questo un presupposto sessista, che gli uomini in fondo, non possano controllare la propria vescica e che per questo la società
debba adattarsi di conseguenza. Gli amministratori rispondono che i congegni sono tecnologici e a impatto ambientale zero. I cittadini del lungosenna hanno avviato una petizione chiedendone il ritiro. Vedremo chi vincerà.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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