Roma - È partito l'assalto alla diligenza al contrario; strana gara a sfilare dalla legge di Stabilità le misure più gradite dai contribuenti. I temi e le tesi di chi vorrebbe cambiare il segno della Finanziaria numero due del governo Renzi sono noti. Primo, escludere dai benefici per la prima casa le abitazioni cosiddette di lusso, secondo lo stop all'innalzamento della soglio del contanti.
Tesi che accomunano i partiti che stanno a sinistra del Pd e la sinistra dello stesso partito, che ieri ha minacciato una sorta di referendum sulla legge. «Sarebbe interessante consultare il Pd, i nostri iscritti, per capire che opinione hanno sul taglio delle tasse sulla casa in legge di Stabilità, su questo meccanismo da Robin Hood al contrario per cui si fa un regalino a chi ha già di più», ha proposto Roberto Speranza. Per fare cambiare la Stabilità la sinistra presenterà un pacchetto di proposte.
Il tema principe di ieri è stato il passaggio da mille a 3mila euro del limite massimo dei pagamenti in banconote e monete. La prima presa di posizione non viene dalla politica, ma è più che autorevole. «Contrario», ha confermato il presidente dell'Autorità nazionale anti corruzione Raffaele Cantone, che era anche contrario all'abbassamento della soglia a 500 euro. «Sono pannicelli caldi. Così non si fa lotta all' evasione, c'è bisogno di stabilità normativa. Non credo che l'aumento sia di per sé sbagliato - ha precisato -, è l' essere arrivati a 500 e risalire a 3.000 che dà l' impressione che purché si spenda, va bene. La questione è che ogni anno le norme vengono sistematicamente cambiate». Posizione articolata, che è subito diventata la bandiera degli oppositori di Renzi.
Gianni Cuperlo ha attaccato il governo e il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, ricordandogli che fino all'anno scorso era a favore di una soglia bassa per il contante.
Il capogruppo di Sel Arturo Scotto si è messo sulla scia e loda Cantone: «Il governo del Pd e di Renzi lo ascolti invece di assecondare Alfano, Verdini e le altre bande». Il contante diventa il fronte anche per Retedem, componente ulivista e nostalgica di Romano Prodi, che ieri ha messo la soglia delle banconote tra i temi sui quali si chiede un «radicale cambio di passo» a Matteo Renzi.
Il partito anti contante coincide con quello che non vuole l'abolizione della Tasi e dell'Imu sulle prime case. Capofila, ancora una volta, Pier Luigi Bersani. «Siamo ancora a sfidare l'intelligenza degli italiani. Dire che, a parità di welfare, abbassare le tasse è buono e giusto è come dire viva la mamma. Nessuno può obiettare. Ma abbassarle prima di tutti a chi, e come, e per che cosa? Spero sia ancora possibile discuterne». Dove discutere significa cercare di aprire un fronte che metta in difficoltà Renzi, già alle prese - sull'altra sponda politica - con i malumori e le defezioni del Ncd sulle unioni civili.
Sempre a sinistra di Renzi, ma più dialogante, si colloca di nuovo Cesare Damiano.
«La legge di Stabilità non è un totem e quindi può essere corretta». Tra gli argomenti, oltre al contante, l'ex ministro del Lavoro ci mette anche la nuova flessibilità sulle pensioni. E la contribuzione delle partite Iva, che Damiano vorrebbe fare scendere fino al 24 per cento.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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