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La pace fiscale è solo un "armistizio" Si pagherà meno ma in base al reddito

Aliquota al 10% per il contribuente da 15mila euro l'anno

La pace fiscale è solo un "armistizio" Si pagherà meno ma in base al reddito

Roma. Una manovra senza pace. In tutti i sensi, compreso quello relativo alla sanatoria dei debiti con il fisco. Nel passaggio al Senato in manovra dovrebbe rientrare il «saldo e stralcio» delle cartelle esattoriali, espunto dal decreto fiscale sempre a Palazzo Madama. Niente da fare, invece, per il cosiddetto «condono», cioè la dichiarazione integrativa speciale per far emergere i redditi non dichiarati fino a un massimo di 100mila euro per anno. Resterà lettera morta.

Il vicepremier Luigi Di Maio aveva dichiarato nei giorni scorsi che l'obiettivo è «aiutare chi è nelle grinfie del fisco e non riesce ad uscirne». Il «saldo e stralcio» delle cartelle consentirà ai contribuenti che hanno un debito da 30mila sino a 90mila euro di pagarne solo una parte, mettendosi in regola. «Invece di tenere i piccoli contribuenti in ostaggio gli chiedi il 15%, lo Stato incassa e loro tornano a lavorare», ha spiegato Matteo Salvini aggiungendo che sul tetto «ci stanno lavorando».

Secondo le indiscrezioni circolate, il parametro che dovrebbe essere utilizzato per accedere ai benefici è l'indicatore della situazione reddituale (Isr), una derivata della dichiarazione Isee del nucleo familiare. L'aliquota applicata per lo sgravio di ciascuna cartella sarà appunto legata all'Isr. Si stima, pertanto un'aliquota secca del 10% se il debitore ha un Isr inferiore o uguale a 15mila euro. Il 16% è il valore per i redditi compresi tra 15mila e 22mila euro, mentre al di sopra di questa soglia si dovrebbe pagare il 30% della cartella. Per stralciare le cartelle e chiudere i conti con l'erario i contribuenti potranno versare le somme dovute in unica soluzione oppure ripartendole in dieci rate mensili nel corso del 2019.

Questo provvedimento si affiancherà alla rottamazione ter già in corso, un beneficio esteso anche a coloro che hanno aderito alla rottamazione bis purché abbiano regolarizzato le posizioni entro lo scorso 7 dicembre.

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