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Il padre di Di Battista: "Quando scrivo Lega, mi esce sempre la esse"

Non si placa il botta e risposta tra Matteo Salvini e Alessandro Di Battista. Ora, nello scontro si inserisce anche il padre dell'ex deputato grillino

Il padre di Di Battista: "Quando scrivo Lega, mi esce sempre la esse"

Il battibecco tra Matteo Salvini e Alessandro Di Battista non si ferma. E ora, nello scontro tra i due si inserisce anche il papà dell'ex deputato grillino, Vittorio Di Battista.

Nei mesi scorsi, il leader leghista aveva definito Alessandro Di Battista il "vacanziero più pagato del mondo", che insisteva perché il vicepremier rendesse conto sulla questione dei presunti fondi russi alla Lega e sul caso Siri. In un post di Facebook, l'ex deputato del Movimento 5 Stelle aveva scritto: "Non capisco perché Matteo Salvini mi attacchi sul personale. Io sollevo delle questioni da libero cittadino, non pagato dai cittadini: mi rispondesse quando lo attacco sulla viltà rispetto ai Benetton, alla nazionalizzazione di autostrade, ai tradimenti rispetto al Tav e a Radio Radicale. Mi rispondesse su questo. Non me ne frega niente dei cocktail, facesse quello che vuole, si ubriacasse il sabato sera".

L'ultimo attacco di Di Battista, però, riguardava la moto d'acqua della polizia usata dal figlio di Salvini, durante una vacanza. E ieri, Salvini, aveva ammesso di aver quasi perso la pazienza: "Stasera potrei mandare a ca***e Di Battista", aveva dichiarato. Il vicepremier, infatti, aveva confessato di essere "stufo di attacchi di quelli che dovrebbero essere alleati".

Ma ora, a gettare altra benzina sul fuoco, ci ha pensato Vittorio Di Battista, padre del grillino, che ha risposto al leader leghista, intenzionato a mandare a quel paese il figlio: "Sono preoccupatissimo, il Cassoeula, più grasso e sudaticcio del solito, stasera "manda a quel paese" Di Battista. Eilà, Dudù, con chi ce l’hai?".

Poi, Di Barrista ha aggiunto: "A me lasciami fuori, Siri non lo conosco, Rixi non so chi sia i rubli non li ho mai visti".

Poi conclude: "Quando voglio scrivere lega mi esce sempre la esse, quella di se*ga".

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