Il Papa scomunica Trump «Non è un buon cristiano»

Bergoglio lo attacca, il candidato presidente Usa replica: «Vergognoso» E sulle unioni civili Francesco se ne lava le mani: «Non m'immischio»

Serena SartiniRisponde diplomaticamente, papa Francesco, dicendo di non volersi intromettere nel dibattito parlamentare sul ddl Cirinnà, ma pesa le parole e chiarisce: «I parlamentari cattolici votino secondo la propria coscienza ben formata». Parla per oltre un'ora, Bergoglio, e risponde sulle questioni più scottanti, durante la conferenza stampa sul volo che dal Messico lo ha riportato, ieri pomeriggio, in Vaticano. Dalle elezioni americane (Trump «non è cristiano») all'aborto («un crimine»); dai divorziati risposati («vanno integrati») alla lotta alla pedofilia («continuiamo a scoperchiare la pentola») fino all'amicizia di Wojtyla con una donna.Primo tema: le unioni civili. «Io non so come stanno le cose nel Parlamento italiano. Il Papa non si immischia nella politica italiana», chiarisce Bergoglio, ricordando la sua prima riunione con i vescovi italiani, nel maggio 2013, quando disse: «Con il governo italiano, arrangiatevi voi». Incalzato sulla sua opinione in merito alle unioni civili e alle coppie gay, Francesco ribadisce: «Quello che penso io è quello che pensa la Chiesa, perché questo non è il primo Paese che fa questa esperienza: sono tanti». «Ciascun parlamentare deve votare secondo la propria coscienza ben formata», aggiunge il Papa.Il Papa ha appena lasciato Ciudad Juarez, città-confine con gli Stati Uniti e separata da una rete metallica. E risponde in modo tagliente alla proposta del candidato repubblicano alle presidenziali Usa, Donald Trump, (che aveva definito Francesco «uomo politico» e «pedina» del governo messicano) di sostituire quella rete costruendo al suo posto 2.500 metri di muro. «Grazie a Dio ha detto che io sono politico dice perché Aristotele definisce la persona umana come animale politico e questo significa che almeno io sono una persona umana. Io una pedina? Lo lascio al vostro giudizio. Una persona che pensa solo a fare muri e non ponti, non è cristiana. Quest'uomo (Trump, ndr) non è cristiano». Lo scontro a distanza è continuato, con Trump che ha definito «vergognose» le parole del Papa negandogli il diritto di giudicare la sua fede, e che ha detto che «se l'Isis attaccasse il Vaticano il Papa pregherebbe perché fossi io il presidente».Il Pontefice affronta anche il tema della pedofilia nella chiesa, interpellato sul sacerdote messicano Marcial Maciel, fondatore dei Legionari di Cristo, pedofilo sul quale già Ratzinger indagò da cardinale. «Un vescovo che cambia di parrocchia un prete che ha commesso abusi sui minori» anziché rimuoverlo «è un incosciente, è meglio che rinunci. Rendo grazie a Dio perché questa pentola è stata scoperchiata, bisogna continuare a scoperchiarla ancora».In riferimento al preoccupante dilagarsi del virus Zika, Bergoglio ribadisce che «l'aborto è un crimine» e non è la soluzione. Ma apre alla contraccezione come «male minore». «L'aborto non è un male minore, è un crimine, è far fuori, è quello che fa la mafia. Per quanto riguarda il male minore, quello di evitare la gravidanza, si tratta di un conflitto tra il quinto e il sesto comandamento. Il grande Paolo VI, in una situazione in Africa, aveva permesso alle suore di usare gli anticoncezionali in una situazione difficile».

Infine, in riferimento alla corrispondenza tra Wojtyla e una donna sposata durata trent'anni, Francesco dice che «anche il Papa ha bisogno di un'amicizia con una donna. Non c'è da spaventarsi, l'amicizia con una donna non è peccato». E poi un sogno: «Andare in Cina. Mi piacerebbe tanto». Sarebbe un altro primato.

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