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Paragone espulso dal M5s

Il collegio dei probiviri del Movimento 5 stelle caccia il senatore perché "ha votato contro la legge di bilancio"

Paragone espulso dal M5s

Il voto contrario alla legge di Bilancio è tra le motivazioni per cui il collegio dei probiviri del Movimento 5 stelle ha espulso il senatore Gianluigi Paragone. Secondo quanto apprende l'AGI, inoltre, a Paragone è stato contestato di essersi astenuto nel voto sulle dichiarazioni del premier Giuseppe Conte. Il senatore Gianluigi Paragone ha presentato al Collegio dei probiviri del Movimento 5 stelle una memoria difensiva, che è stata però giudicata insufficiente per evitare l'espulsione. Il testo difensivo di Paragone non è stato valutato idoneo a superare le contestazioni rivolte al senatore.

"Sono stato espulso dal nulla. C'era una volta il 33%, ora...", è il primo commento di Gianluigi Paragone su Facebook, dopo essere stato espulso dal M5S.

L'espulsione era nell'aria da tempo. Così come gli scontri tra Paragone e Di Maio erano frequenti. Basti pensare che il 27 dicembre scorso il dissidente aveva chiesto l'intervento dei probiviri del M5S per i parlamentari che non avevano rendicontato. "Se invochi il rispetto del programma devi andare a processo. Perché sei un rompicoglioni e i rompicoglioni non piacciono più al M5S. E allora visto che ai probiviri piace il rispetto delle regole sarà bene che anch'io chieda il rispetto delle regole verso che coloro che non hanno pagato nulla. E tutti sapevano di questa situazione. C'è gente che da inizio anno non ha rendicontato nulla. Acunzo, Aprile, Cappellani, Del Grosso, Dieni, Fioramonti, che lo hanno fatto anche ministro, ma lo sapevano perchè su tirendiconto.it c'è l'aggiornamento costante della situazione. Frate, Galizia, Marta Grande che è presidente di Commissione, La Pia, Romano, Vacca, Vallascas, Anastasi, capogruppo nella mia commissione, Industria e Energia. Bogo, Ciampolillo, Di Marzio, Di Micco, Giarrusso, Lorefice. Tutta gente ferma a quota zero. Zero. Non hanno restituito nulla e allora il capo politico dov'è? Non lo sapeva o ha fatto finta di non vedere? E' vero che c'è tempo fino al 31 di gennaio, ma se sei fermo a quota zero forse qualche interrogativo ...", tuonava Paragone in un video su Facebook.

"Cosa aspetta il Movimento ad espellere Paragone? Uno che solo grazie al Movimento è stato catapultato in Parlamento ed ora continua a sputare nel piatto dove ha mangiato e dove sta continuando a mangiare. Uno che ha votato contro la legge di Bilancio voluta dal Movimento 5 Stelle dopo notevoli sforzi. Uno che non si è mai fatto vedere alle riunioni di lavoro congiunte delle commissioni Attività produttive. Uno che parla di rendicontazioni attaccando strumentalmente i colleghi senza alcuna ragione", scriveva il deputato M5S Fabio Berardini.

Con questa espulsione si assottigliano dunque i numeri del Movimento 5 Stelle al Senato. Solo il mese scorso tre senatori Ugo Grassi, Francesco Urraro e Stefano Lucidi sono passati alla Lega. E esattamente un anno fa venivano espulsi i senatori Gregorio De Falco e Saverio De Bonis per "reiterate violazioni dello statuto" mentre a giugno era stata espulsa la senatrice Paola Nugnes. A settembre la senatrice del M5s Gelsomina Vono aveva aderito al gruppo Italia Viva mentre a novembre del 2019 la senatrice Elena Fattori era passato al gruppo Misto.

La situazione a Palazzo Madama è quindi sempre più precaria e nelle prossime settimane non si escludono altri addii nelle file pentastellate.

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