Il pasticcio autoriciclaggio manda i democratici in tilt

La legge sbarca in aula alla Camera: l'emendamento Pastorino (Pd) estende la punibilità all'«autoconsumo», escluso nella bozza Boschi. Forza Italia: passo indietro

RomaApproda nell'aula della Camera la proposta di legge sul rientro dei capitali che introduce il nuovo reato sull'autoriciclaggio, definito da molti una mina vagante.

A Montecitorio ieri è iniziata la discussione generale e si punta al voto martedì o mercoledì prossimi, ma le due novità introdotte in Commissione Finanze sono insidie capaci di far deflagrare il conflitto tra Pd e governo, all'interno dell'esecutivo anche con Ncd e tra i Dem stessi. Oltre a scatenare gli scontenti di Fi e, sul fronte opposto, del M5S.

A risultare indigesta nel centrodestra (anche per gli alfaniani) è soprattutto l'ultima modifica del testo che, con il subemendamento di Luca Pastorino del Pd ha esteso la punibilità all'autoconsumo, mentre la versione precedente del ministro Maria Elena Boschi escludeva dalle conseguenze dell'autoriciclaggio chi utilizza per «godimento personale» denaro o beni derivanti da un reato presupposto.

L'altra modifica ha esteso l'applicabilità del nuovo reato alle imprese: potranno rimpatriare entro il 30 settembre 2015 eventuali conti e beni basati in Paesi black list , com e la Svizzera, prima che scattino pesanti sanzioni anche sull'operatività delle aziende utilizzate per costituire fondi neri.

Nella battaglia dei veti incrociati c'è di mezzo, anche stavolta, il patto del Nazareno e ogni accordo con gli azzurri, duramente osteggiato dalla minoranza rumorosa dei Dem. Ogni mediazione con il centrodestra, come quella della Boschi, viene vista con estremo sospetto, scatenando gli attacchi degli avversari interni di Matteo Renzi, che si appiattiscono sulle posizioni critiche della magistratura, amplificate da settimane da Repubblica e Il Fatto. Pippo Civati, così, prepara un emendamento che alzi le pene minime.

Questo, mentre il ministro della Giustizia Andrea Orlando sostiene che «l'impianto raggiunto è equilibrato ed efficace» e il collega dell'Economia Pier Carlo Padoan si rallegra del «passo molto importante» compiuto con l'introduzione dell'autoriciclaggio e già fa i conti con i miliardi che potranno entrare in cassa per l'autodenuncia di chi vorrà approfittare della finestra di un anno concessa dalla legge per far riemergere capitali in nero, prima di incorrere in pene e sanzioni pesanti.

Per Fi, invece, l'ultima correzione della pdl è un «notevole arretramento» e «un appesantimento della punibilità», che contraddice il principio costituzionale del ne bis in idem (non essere puniti due volte per lo stesso fatto). Stesso criterio difeso dai penalisti dell'Ucpi, che parlano di «cieco rigore repressivo di una norma già palesemente incostituzionale».

All'opposto, il M5S protesta contro quello che ritiene un «condono penale». E anche il relatore di minoranza leghista Filippo Busin vuole cambiare il testo. Insomma, l'iter della pdl si preannuncia arduo. «Faremo un'opposizione senza risparmi», avverte l'azzurro Francesco Paolo Sisto.

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