Dal pasticcio Inps al bollo. Ormai Tridico è come Cetto

L'ennesima promessa elettorale del candidato M5s in Calabria sulla tassa auto sembra la gag del comico

Dal pasticcio Inps al bollo. Ormai Tridico è come Cetto
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"Le tasse sono come la droga, se le paghi una volta - anche solo per provare - finisci che ti prende la voglia". Parole di Cetto La Qualunque, il cui spettro sembra ormai essersi impossessato del candidato grillino alla Regione Calabria Pasquale Tridico, che ieri ha lanciato l'ennesima promessa elettorale stile "cchiù pilu per tutti" in risposta alle troppe strade calabresi ridotte a un colabrodo. "Sospenderemo il bollo auto ai calabresi con Isee fino a 25mila euro di Isee, ne ho parlato con esperti dell'Aci". Basterebbe ascoltare un frammento del film di Antonio Albanese per sentire esattamente la stessa frase: "Aboliremo Ici, tassa sulla spazzatura, assicurazione e bollo auto".

Forse le sue gaffes su dialetti, geografia calabrese e province erano più divertenti. La primogenitura dell'azzardo sul paragone solo apparentemente improprio spetta al Foglio, che qualche giorno fa ha pubblicato sui social Tridico che promette settemila forestali e Cetto La Qualunque che annuncia "un forestale ogni albero" e uno stipendio di "mille euro al mese, anzi duemila".

Il filosofo ed ex sindaco di Venezia Massimo Cacciari ieri ha definito questa tecnica della promessa last minute "un esempio di cattiva politica", con Tridico che in queste settimane ha promesso di tutto, compreso il famigerato "Reddito di dignità" da 500 euro per gli over50 fuori dal mercato del lavoro. "È demagogia che non attecchisce più, anzi allontana i cittadini dalle urne", ribadisce Cacciari. Ma dare i numeri è sempre un problema. Tridico forse ignora che, secondo i dati 2021, il bollo auto vale circa 130 milioni di euro: l'esenzione a un Isee a 25mila di fatto allargherebbe a tutti i contribuenti o quasi questa esenzione. D'altronde, in Calabria l'Isee medio è tra i più bassi d'Italia (appena sopra 10mila euro), già oggi c'è un'evasione della tassa automobilistica che si aggira intorno al 20% ("Ma perché, il bollo auto si paga?" è uno dei commenti social più diffusi alla boutade grillina), da dove arriverebbero i soldi per pagare il Reddito di dignità senza neanche il Ponte sullo Stretto, considerato "inutile"?

Che il pezzo forte delle promesse di Tridico fosse il facsimile del Reddito di cittadinanza era chiaro a tutti, sin da quando l'ex presidente dell'Inps - che appena insediato nell'istituto di previdenza che gestisce 235 miliardi di contributi si è aumentato lo stipendio di 50mila euro, con effetto retroattivo "a sua insaputa" - ha accettato la candidatura del centrosinistra (senza prendere la residenza i Calabria né dimettersi da europarlamentare) il centrosinistra calabrese ha fatto delle elemosine di Stato il mantra di una competizione partita in salita e mai in discussione, almeno stando agli ultimi sondaggi.

Ma a distanza di tre anni dalla sua abolizione (oggi c'è l'assegno di inclusione), cosa resta della misura grillina che avrebbe dovuto "abolire la povertà?". Una bella serie di fallimenti. Truffe certificate per 665 milioni, 62mila percettori senza titolo tra evasori, stranieri, mafiosi siciliani, campani e romani come gli Spada o i Casamonica, detenuti ai domiciliari ed ex brigatisti.

Per quasi 2 miliardi di buco per pagamenti indebiti o irregolari o non recuperati (lo dice la Corte dei Conti), colpa di un'erogazione automatica su autodichiarazioni, in assenza di qualsiasi controllo preventivo - che invece il successore all'Inps Gabriele Fava ha preteso per l'assegno di inclusione - con un record di soggetti denunciati dalla Finanza proprio in Calabria, dove sono stati accertati più di 45 milioni di euro di frode accertata. A poche ore dalle urne Tridico annuncia altre mancette. Volevano abolire la povertà altrui, hanno demolito la loro dignità.

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