Cronache

Pazza guerra globale al grasso Così lo Stato ci mette a dieta

In Messico fitness nella metropolitana. Negli Usa si mobilita Michelle Obama Ogni governo ha la sua ricetta-fantasia

Pazza guerra globale al grasso Così lo Stato ci mette a dieta

A Città del Messico ammazza molto di più la ciccia in eccesso del narcotraffico. No, non è una battuta ma l'ultimo rapporto scientifico sull'obesità commissionato dal governo del presidente Enrique Peña Nieto all'Istituto nazionale della Sanità e la Sicurezza Sociale (Inss). Se infatti la violenza legata ai cartelli della droga nell'ultimo anno ha ucciso circa 20mila messicani, nel 2014 a causa di colesterolo in eccesso e trigliceridi alle stelle oltre un milione di «eredi» di Pancho Villa sono passati a miglior vita, per infarti e malattie cardiovascolari legate ça va sans dire al peso in eccesso.

E allora, visto che tra le categorie più a rischio ci sono dipendenti pubblici, studenti e professori, tradizionalmente grandi utilizzatori di mezzi pubblici, ecco pronta «l'idea del secolo» del governo, con l'installazione di centinaia di «macchine della salute» nelle 30 stazioni principali di metro e bus di Città del Messico. Una specie di bilancia con pedana dotata di lettori a fibra ottica da cui ogni passeggero, se fa dieci piegamenti senza interruzione, ottiene uno scontrino, scambiabile all'ingresso della metro con un biglietto del trasporto pubblico locale. Oppure, a sua scelta, una striscia di tre preservativi, perché come dicono all'Inss «anche il sesso sicuro è un ottimo esercizio ginnico», assai utile per perdere un po' di ciccia superflua ed adatto per rimettersi in forma.

Premi in cambio di ginnastica insomma nel paese del tequila , il secondo paese più obeso al mondo dopo gli Stati Uniti, e dove questo nuovo sistema per far perdere chili che funziona da metà luglio ha riscosso immediatamente molto successo tra la gente per almeno due motivi. Primo perché fa risparmiare il costo del bus/metro che incide pesantemente sui bilanci della popolazione più povera che, sovente, è anche la più sovrappeso essendo costretta a mangiare cibi spazzatura ipercalorici. Secondo perché se di piegamenti a Città del Messico siete disposti a farne 30 il regalo del governo capitolino diventa una palla antistress mentre se potete addirittura farne 50 ecco pronto un contapassi che vi dice real time quante calorie bruciate al giorno.

Ma non è solo il Messico (che di recente ha anche messo a dieta i suoi poliziotti ciccioni, il 70 per cento del totale) a essere in prima fila nella lotta contro l'obesità, una vera piaga del mondo contemporaneo dove le persone troppo grasse sono addirittura 2,1 miliardi che pesano sulle casse delle sanità mondiali qualcosa come il 2,8 per cento del Pil globale, pari a 2mila miliardi di dollari secondo l'ultimo studio del McKinsey Global Institute.

Negli Stati Uniti i due terzi degli adulti ed il 33 per cento dei bambini, statistiche alla mano, ha dai 10 ai 100 kg di troppo. «Un'epidemia», a detta della dottoressa Regina Benjamin che guida il servizio pubblico statunitense ed oramai da 5 anni ha dichiarato guerra contro l'obesità nel suo paese. È stata infatti lei a lanciare nel febbraio 2010 con la first lady Michelle Obama il programma Let's Move con l'obiettivo di migliorare le abitudini alimentari dei bambini, spingendoli al contempo a fare più movimento. E sull'educazione alimentare dei più giovani puntano forte anche Inghilterra e Scozia dove il 39 per cento dei minori sovrappeso od obesi non è neanche più consapevole di avere un problema visto che, ormai, i bambini extralarge sono quasi un terzo.

E non va meglio nel resto d'Europa dove si stima che oltre la metà della popolazione sia sovrappeso e, proprio per questo, è stata indetta a partire dal 2010 la «giornata europea contro l'obesità», ogni penultimo sabato di maggio.

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