Politica

Pd, ancora polemica per l'inno M5S E Fedez: "Così si torna al fascismo"

Due deputati di sinistra criticano l'artista, mettendone in dubbio anche l'imparzialità come giudice di X-Factor

I giurati di "X Factor": Morgan, Victoria Cabello, Mika e Fedez
I giurati di "X Factor": Morgan, Victoria Cabello, Mika e Fedez

Il botta e risposta tra il Partito Democratico e Fedez non è bastato a placare la polemica sul nuovo inno del Movimento 5 Stelle, scritto dal rapper italiano e presentato un paio di giorni fa.

Ieri Fedez è stato accusato da Stefano Pedica per "l'ennesimo caso di vilipendio al Capo dello Stato", parole a cui l'artista ha risposto che i solo a potersi sentire offesi - dalle istitutizioni - sono i cittadini italiani. A schierarsi dalla sua parte diversi membri del Movimento 5 Stelle e lo stesso Beppe Grillo, che hanno difesoNon sono partito, l'inno composto per l'appuntamento del Circo Massimo.

Dopo il problema sollevato alla direzione regionale del Pd laziale, due deputati dello stesso partito, Federico Gelli ed Ernesto Magorno, hanno aggiunto di ritenere che l'inno potrebbe "creare uno scollamento con l'immagine sempre imparziale di Sky", canale dove Fedez compare come giudice del talent show X-Factor.

Il rapper non si è fatto pregare e questa volta ha risposto su Facebook, chiarendo di non essere "a X-Factor per fare propaganda", aggiungendo però: "Da cittadino ho le mie idee politiche e non ho nessun motivo per tenerle nascoste".

La replica, postata sulla pagina ufficiale dell'artista, si conclude sostenendo che quanto accaduto "ci riporta indietro di 60 anni alla censura e al fascismo".

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