Elezioni Politiche 2018

Pd, M5s e centrodestra "uniti" sul quoziente familiare

Quoziente familiare, asili nido gratis e detrazioni fiscali. Così le principali forze politiche cercano di "accaparrarsi" i voti delle giovani coppie con figli

Pd, M5s e centrodestra "uniti" sul quoziente familiare

Quoziente familiare, asili nido gratis e detrazioni fiscali. Così le principali forze politiche cercano di "accaparrarsi" i voti delle giovani coppie con figli. Vediamo nel dettaglio cosa propongono i singoli partiti.

Centrodestra, quoziente familiare e asili nido gratis

FORZA ITALIA prevede di introdurre il quoziente familiare e attuare un “piano straordinario per la natalità con asili nido gratuiti e consistenti assegni familiari più che proporzionali al numero dei figli”. Lavora per riconoscere la pensione alle madri mentre per i giovani si pone l’obiettivo di arrivare alla piena occupazione “attraverso stage, lavoro e formazione”.

LEGA intende destinare un miliardo di euro per garantire asili nido gratis a tutti i bambini italiani e attivare politiche di sostegno della famiglia, delle coppie giovani e dei genitori single.

FRATELLI D’ITALIA promette asili nido gratuiti aperti fino all’orario di chiusura di negozi e uffici, anche nel periodo estivo. Prevede l’introduzione del quoziente familiare e del reddito d’infanzia pari a 400 € al mese per i primi sei anni di vita di ogni minore a carico. Vuole coprire il congedo parentale fino all’80% e predisporre la deducibilità del costo ed eliminare l’IVA sui prodotti per la prima infanzia.

NOI CON L’ITALIA propone una progressiva applicazione del quoziente familiare, gli asili nido gratuiti e la totale detassazione dei contratti d’affitti per le famiglie con figli a carico. Vuole reintrodurre il Ministero per la Famiglia e aumentare le risorse per il funzionamento della legge sul ‘Dopo di noi’.

M5S, quoziente familiare e rimborsi sulle spese per i neonati

MOVIMENTO CINQUE STELLE mette sul tavolo 17 miliardi per introdurre il quoziente familiare sul modello francese. Prevede rimborsi per asili nido, pannolini e baby sitter e l’introduzione dell’Iva agevolata per prodotti neonatali, per l’infanzia e per la terza età. Vuole aumentare l’importo delle detrazioni per l’assunzione di colf e badanti.

Centrosinistra, sgravi fiscali e sostegno alla famiglia

IL PARTITO DEMOCRATICO intende estendere fino a 10 giorni il congedo obbligatorio per i padri e allargare l’offerta pubblica di asili. Prevede di finanziare con 9 miliardi di euro una detrazione Irpef mensile di 240 euro per tutte le fasce di reddito (da 0 a 100mila euro) per i figli a carico fino a 18 anni e di 80 euro per i figli fino a 26 anni. Vuole destinare 400 euro al mese per i primi 3 anni di vita di ogni figlio così da coprire le spese della baby sitter o dell’asilo nido. Costo dell’intera operazione: 1,1 miliardi. Altri 600 milioni di euro andrebbero per le mamme che tornano a lavorare sotto forma di buono per le spese di cura.

CIVICA POPOLARE prevede asili nido gratuiti e prefigura un sistema fiscale che tenga conto dei figli e delle famiglie numerose. Alle madri promette un anno di contributi reali per un massimo di tre anni di riduzione dell’età pensionabile per ogni figlio. Propone di equiparare l’attività di assistenza in famiglia a un’attività lavorativa, anche a fini della pensione.

LA LISTA INSIEME promette sgravi fiscali totali per le spese relative alla cura dei figli, degli anziani e dei disabili che sono a carico di una famiglia. Alle donne che tornano al lavoro dopo la maternità obbligatoria intende destinare almeno il 30% del proprio stipendio sotto forma di bonus o di voucher per le spese di cura. Vuol mantenere i cinque mesi obbligatori del congedo di maternità legandone solo tre al momento del parto. Gli altri due mesi sarebbero concordati con il datore di lavoro ma andrebbero consumati entro il primo anno di vita del bambino.

Prevede, infine, di introdurre “un mese di congedo di paternità obbligatorio, retribuito allo stesso livello di quello materno, da fruirsi entro il primo anno di vita del bambino, con l’obiettivo di coinvolgere i padri nella cura dei bambini”.

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