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Ora il Pd vuole tornare al proporzionale. No di Salvini: "Pronta raccolta firme"

Tra i 29 punti del programma di governo concordato con i 5 Stelle, il Pd ha inserito anche la riforma della legge elettorale in senso proporzionale. Ma Calenda e Parisi non sono d'accordo. Mentre Salvini minaccia una raccolta firme

Ora il Pd vuole tornare al proporzionale. No di Salvini: "Pronta raccolta firme"

Dal Mattarellum al Porcellum, dall'Italicum al Rosatellum. Negli ultimi decenni, periodicamente, la legge elettorale è finita al centro dell'attenzione politica e mediatica. Dopo qualche anno, ci risiamo. Sì, perché tra i 29 punti del programma di governo concordato da Pd e Movimento 5 Stelle, c'è anche la riforma elettorale. Un progetto che va di pari passo con l'annunciato taglio dei parlamentari, digerito a fatica dai democratici. I quali, in cambio della riduzione degli onorevoli di Camera e Senato, hanno incassato il sì dei grillini alla nuova legge elettorale. Che sarà un proporzionale puro.

Un bel salto rispetto alla legge ora in vigore, il cosiddetto Rosatellum, sistema misto proporzionale con correzione maggioritaria approvato dal governo Gentiloni con la legge 165/2017. Come spiega anche Repubblica, la "svolta" proporzionale voluta dal segretario Nicola Zingaretti, con il beneplacito di Matteo Renzi, spacca il partito. O quantomeno non trova il sostegno di tutti.

A schierarsi sul fronte dei critici, tanto per cambiare, c'è Carlo Calenda. L'europarlamentare dem, che di recente si è dimesso dalla Direzione nazionale Pd per protestare contro l'inciucio con i 5 Stelle, ha scritto su Twitter: "Nulla converrebbe di più a SiamoEuropei che il ritorno al proporzionale. Eppure lo considero un errore. Il rischio di Governi instabili e di veti incrociati aumenterebbe. Il distacco dei cittadini dalla politica anche".

Se il "no" di Calenda era scontato, si può dire lo stesso di chi, a sinistra, negli ultimi 25 anni si sono battuti a favore del maggioritario. Come il fondatore dell'Ulivo, Arturo Parisi: "Già andati verso il proporzionale. Il Porcellum era una legge proporzionale con premio di maggioranza. Il Rosatellum una proporzionale con parziale correzione maggioritaria. Ora si punta alla proporzionale la più pura che si riesca a fare".

Per Parisi, storico collaboratore di Romano Prodi, il progetto di riforma della legge elettorale sottoscritto dai due nuovi alleati di governa rientra in una "logica spartitoria che ormai domina il Paese. Solo Comuni e Regioni ricordano che ci fu un brevissimo periodo nel quale si immaginò che il tutto venisse prima delle parti. Chi potrà mai mettere mano alla soluzione della questione del debito pubblico - attacca ancora Parisi - con un assetto di questo tipo?".

Matteo Salvini: "Raccolta firme contro il proporzionale"

Intanto, contro il proporzionale si schiera anche Matteo Salvini. Il segretario della Lega, nel corso della discussione generale in Senato per la fiducia al Conte-bis, ha detto: "Dopo tra M5S e Pd ci sarà una riunione sulla legge elettorale, vogliono tornare al proporzionale. Se andate avanti su questo tema raccoglieremo le firme, per noi chi prende un voto in più governa, il giorno della fiducia vi trovate a parlare della legge elettorale, non vi invidio, noi andiamo avanti sui temi". E se il Carroccio, comprensibilmente, è maggioritario, la riforma annunciata da Pd e 5 Stelle viene benedetta dai piccoli partiti.

Per Nicola Fratoianni (La Sinistra), "una nuova legge elettorale proporzionale" andrebbe a "ricostruire un'idea della democrazia", consentendo in questo modo di "mettere fine a una stagione in cui l'insulto, l'urlo e la prevaricazione sono diventati l'unica cifra possibile del dibattito pubblico".

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