Piazza Affari contiene le perdite, spread stabile

La Borsa di Milano recupera dopo il buon esito delle aste dei Btp a 5 e 10 anni con tassi in discesa

Piazza Affari contiene le perdite, spread stabile

Milano - Un vecchio adagio borsistico recita così: «Compra sulle voci, vendi sulla notizia». Nessuno, ieri, pare averlo applicato. E non senza ragione. I rumors, come si dice a Piazza Affari e dintorni, certo non mancavano: indiscrezioni su un disinvolto sforamento del rapporto deficit-Pil fino al 2,4% già circolavano dal tardo pomeriggio di mercoledì, accompagnate da altri spifferi di provenienza pentastellata su un Tria pronto a farsi da parte. Insomma: lo scenario peggiore, quello che certo non incoraggia gli acquisti. Eppure, dopo aver sfiorato una picchiata del 2%, il mercato azionario ha chiuso alla fine con un più contenuto -0,62%. Danni, tutto sommato, contenuti. Ma non per i titoli delle banche (tra le peggiori, Ubi Banca -2%, Unicredit -1,67% e Intesa Sanpaolo -1,17%), che si confermano l'anello debole del mercato azionario quando di mezzo ci sono i conti pubblici, a causa dell'elevata esposizione verso il debito italiano.

Gli operatori attribuiscono il recupero avvenuto nella seconda parte della seduta al buon esito delle aste del Tesoro sia sul fronte dell'offerta, sia sotto il profilo dei rendimenti. Via XX Settembre ha collocato 2 miliardi di Btp a 5 anni, con tassi scesi di 40 punti, al 2,03% e altri 2 miliardi di Btp a 10 anni il cui rendimento è calato di 35 punti, al 2,90%; infine, sono stati collocati CCTeu a 7 anni per 1,25 miliardi con un rendimento sceso di ben 53 punti all'1,77%. Risultati di questo tipo non erano certo scontati, alla luce delle turbolenze all'interno della compagine governativa durante la messa a punto della nota di aggiornamento del Def. Spiega un trader: «Ci sono stati grossi ordini di acquisto», un segnale che c'è ancora fiducia «in uno scenario non così negativo per il budget italiano». La stessa chiave di lettura può essere usata per decifrare l'andamento dello spread tra Btp e Bund tedesco, salito ieri fino a un massimo di 250 punti e poi sceso a fine giornata a quota 237, appena sette punti sopra i livelli di mercoledì.

L'impressione, dunque, è che i mercati abbiano voluto aspettare che fosse fatta chiarezza sulle linee-guida dell'impianto che costituirà la manovra finanziaria.

Il verdetto arriverà oggi, quando verrà espresso il gradimento sul 2,4%, il livello di disavanzo stabilito in serata dal governo. Chissà se la soluzione, così lontana da quell'1,6% su cui puntava Tria, risulterà gradita, oltre che al tandem Di Maio-Salvini, anche agli investitori.

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