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Il pilota tentò la manovra fatale già nel volo di andata

Prove tecniche di una strage, è quanto emerge nell'ultimo colpo di scena della tragedia della Germanwings. A sei settimane dalla strage è venuto a galla che Andreas Lubitz, il copilota dell'Airbus A320, aveva tentato una discesa di quota «fuoriprogramma» anche nel corso del viaggio d'andata del drammatico 24 marzo, sulla tratta Düsseldorf-Barcellona. Le rivelazioni, anticipate martedì dal quotidiano tedesco Bild , sono state pubblicate ieri in giornata dal Bea, l'organismo francese preposto alle analisi e alle inchieste sugli incidenti aerei.

Le manovre condotte dal copilota, che quel giorno neppure avrebbe dovuto salire su un aereo per gravi problemi di salute mentale (che teneva nascosti alla stessa compagnia), sono state registrate dagli strumenti delle torri di controllo dell'aeroporto civile di Marsiglia e di quello militare di Orange Caritat, e inserite nel fascicolo al vaglio del procuratore generale di Marsiglia Brice Robin. Rémi Jouty, il direttore del Bureau d'inchiesta, riferisce di «una discesa controllata durata per diversi minuti e priva di alcuna giustificazione dal punto di vista aeronautico».

L'aereo era partito regolarmente alle 6.46 dall'aeroporto Drehkreuz di Düsseldorf. Erano le 7.20 quando Lubitz, sempre all'altezza delle Alpi francesi, approfittò dell'assenza di Sondenheimer, che anche in quell'occasione aveva temporaneamente abbandonato la cabina di pilotaggio, per intraprendere l'inizio di una discesa controllata. Alle 7.24 Sondenheimer tornò al suo posto e l'aereo riprese la rotta corretta. Prove generali in vista del viaggio a ritroso o tentativo fallito di far precipitare il velivolo al primo colpo? L'unico che avrebbe potuto far luce sull'accaduto è Patrick Sondenheimer, il comandante deceduto assieme allo stesso Lubitz e ai 148 passeggeri sul volo 9525 che si è schiantato contro le Alpi francesi. «Resta il fatto - aggiunge il direttore del Bea nel suo rapporto - che Lubitz aprì la porta al comandante senza opporre resistenza, come si evince dalle registrazioni. É ragionevole pensare che quindi non fosse convinto fino in fondo di compiere il crimine nel corso del primo viaggio».

Per la cronaca all'andata c'era 142 passeggeri (2 in meno rispetto al volo fatale di poche ore dopo) e gli stessi sei membri d'equipaggio. «Se penso che ho scelto Germanwings perché il biglietto costava solo 32 euro mi vengono i brividi - racconta il 35enne assicuratore Thilo Harms, uno dei passeggeri del Düsseldorf-Barcellona - sobbalzi? Non ci siamo accorti di nulla e non poteva essere altrimenti, vista l'ora dormivamo quasi tutti. Lubitz? L'avevo intravisto uscendo dalla porta anteriore, senza farci caso più di tanto in quel momento».

Intanto la Germanwings chiuderà i battenti il 31 ottobre, dopo 12 anni di vita, per confluire in Eurowings, altro vettore controllato da Lufthansa.

La scomparsa del marchio sarebbe stata decisa dai vertici del gruppo prima della catastrofe.

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