Pisapia insiste: "Mdp ci ripensi, stiamo uniti". Ma Bersani risponde: "Parliamone dopo il voto"

Pisapia insiste: "Torniamo uniti per evitare la vittoria del M5S o delle destre". Ma Bersani non ne vuol sapere: "Parliamone dopo le elezioni"

Pisapia insiste: "Mdp ci ripensi, stiamo uniti". Ma Bersani risponde: "Parliamone dopo il voto"

L'ex sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, ormai ci ha preso gusto a fare il pompiere. E si sta prodigando più di tutti per far scoppiare la pace tra le varie anime della sinistra."C’è stata troppa irrisione, il pensare che non fosse più possibile, divisioni che erano considerate insanabili" ma "se il punto fondamentale è il bene del Paese, le divisioni per motivi politici ma anche personali vanno superate. Soprattutto nel nostro campo. E questo è quello che possiamo ancora fare" . Intervenuto a Bologna ad un'iniziativa promossa dall’ex ministro ulivista, Giulio Santagata, il leader di Campo progressista si dice convinto della possibilità di dare vita a un nuovo centrosinistra: "Ce la possiamo fare, ce la dobbiamo fare e ce la faremo se riusciremo a superare le incomprensioni". Il problema, però, è che le incomprensioni sono davvero profonde e radicate e al momento i tentativi di mediazione sono apparsi timidi. Pisapia però non demorde: "Vorrei fare un richiamo affettuoso, di amicizia, non polemico" perché "si trovi il modo per fare almeno un pezzo di strada insieme per evitare la vittoria dei 5 Stelle e del populismo di destra. Mi appello a Mdp perché ci ripensino e trovino, anzi troviamo, un modo per evitare" la vittoria di M5S e delle destre alle politiche.

Ma Mdp che ne dice? Sentiamo l'opinione di Pier Luigi Bersani, intervenuto nello studio di In Mezz'ora su Rai 3: "Noi andiamo avanti con il nostro progetto. Provino a considerare la nostra proposta. Noi andiamo avanti e facciamo la sinistra plurale. Il giorno dopo le elezioni discuteremo con il Pd, se cambia registro", aggiunge Bersani. Ma "no ad accrocchi e teatrini". Insomma, Mdp non ci crede. Non si fida. E rifiuta quelle che Speranza ha definito le "liste civetta", volte ad attirare voti ma non a costruire una vera coalizione politica. Poi Bersani ribadisce il proprio no alla manovra: "A meno che non ci siano novità eclatanti". E sul dialogo mette in chiaro le cose: "Prodi lo sento spesso. Fassino non l'ho sentito, chiamerà Speranza, non so. Ma quello che devo dire a Fassino o a Prodi, lo posso dire anche qui" e "sconsiglio di andare avanti con questo teatrino".

Poi Bersani strizza l'occhio al mondo grillino.

Lo fa a modo suo, prendendo il discorso alla larga: "Se mi piacciono i 5 Stelle? Hanno dentro qualcosa.. non sono un fuoco di paglia". E ancora: M5S è "un movimento ancora non risolto" e ve tenuto dentro l'alveo democratico. Per questo, "anche se mi schiaffeggiassero, io gli parlerei".

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