Cronaca giudiziaria

Il pm contro la Pifferi: "È stata imbeccata". Altre psicologhe indagate

Alessia Pifferi è capace di intendere e volere, non ha deficit cognitivi né disturbi della personalità

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Alessia Pifferi (nella foto) è capace di intendere e volere, non ha deficit cognitivi né disturbi della personalità. Dalla perizia psichiatrica sulla donna accusata di omicidio volontario pluriaggravato per aver lasciato morire di stenti la figlia Diana, di 18 mesi, sono comunque emerse «mancanza di capacità empatica» e «dipendenza dall'altro». Davanti alla Corte d'assise di Milano ieri ha esposto il proprio lavoro Elvezio Pirfo, lo psichiatra incaricato dal giudice Ilio Mannucci Pacini di esaminare l'imputata. Per il perito, la 38enne non ha disturbi psichiatrici maggiori che ne compromettano l'imputabilità. Il controesame di Pirfo da parte della difesa, del pm e della parte civile è fissato per il 15 marzo.

Alessia Pifferi è a San Vittore dal giorno dell'arresto, il 20 luglio 2022. Pirfo ha spiegato che durante i colloqui con la donna ha riscontrato in lei una «distanza emotiva e affettiva dalle cose raccontate», anche sulle «vicende per le quali è detenuta», è rimasta sempre «uguale e piatta». Per il pm Francesco De Tommasi, Pifferi «ha reso, nei colloqui col perito, dichiarazioni precostituite e imbeccate da altri». In aula erano presenti la sorella e la madre dell'imputata, zia e nonna della vittima: sono parte civile nel processo. «Ho perso una figlia e una nipote», ha detto ai cronisti la mamma di Alessia Pifferi. L'avvocato Alessia Pontenani, che difende la 38enne, ha sottolineato: «Alessia Pifferi avrebbe voluto dire: Voglio che tutta Italia sappia che non volevo uccidere mia figlia. Lo dirà nelle dichiarazioni spontanee prima della sentenza (attesa entro l'estate, ndr)». Al centro della giornata è stata l'inchiesta parallela per falso e favoreggiamento a carico dell'avvocato Pontenani e di due psicologhe di San Vittore. Per l'iniziativa, definita «intimidatoria», proprio ieri la Camera penale ha indetto uno sciopero, cui ha aderito l'Ordine degli avvocati milanesi. In questo filone sono in corso accertamenti su altre due professioniste.

All'assemblea, dove si è tornati a chiedere «una presa di posizione chiara sui fatti» del procuratore Marcello Viola, hanno partecipato alcuni pm.

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