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La politica e il limite del cinismo

La politica e il limite del cinismo

È stato brutale a tal punto che tutti ci siamo chiesti: ma il primo ministro inglese Boris Johnson è un campione di cinismo oppure ha una segreta strategia, quando spiega ai suoi concittadini che cosa intende fare (e non fare) il suo governo? Quel che ha detto, l'ha detto senza diplomazia, ma anche con una visibile commozione se non di sofferenza: «Dobbiamo metterci in testa che molte famiglie perderanno anzitempo i loro cari. Questa pandemia è la cosa più violenta che la nostra generazione debba affrontare ma dobbiamo proteggere i nostri cittadini più vecchi che in parte moriranno». E quindi ha detto il primo ministro - «dobbiamo compiere tutte le azioni necessarie, ma seguendo un programma che è stato studiato nei dettagli come adesso vi dirà Sir Patrick Vallance, massima autorità sanitaria». L'idea di fondo totalmente diversa da quella cui si ispira in Italia sia il governo che l'opposizione è che i malati di Covid19 vanno considerati come membri di due gruppi: quel novanta per cento che contrarrà la malattia in forma lieve o media e che dopo una settimana o poco più sarà guarita, e quell'altro segmento della popolazione che francamente è destinato a perire: «Le famiglie devono prepararsi a perdere alcuni loro cari anzitempo». Anzitempo sta ad indicare gli anziani, che sono anche il patrimonio della società. Per questi morituri faremo tutto il possibile - dice Johnson ma non ce la sentiamo di mettere agli arresti l'intero Paese per una malattia che per i nove decimi della popolazione sarà una faccenda non terribile. «Inoltre e anche questo passaggio ha provocato rumore e fastidio si deve fare in modo di non impedire il contagio leggero affinché si sviluppi una popolazione dotata di anticorpi». L'espressione brutale è stata: «Sviluppare una immunità da gregge». Questa è la sostanza, la sorpresa e anche la radice dello sdegno, dell'incredulità e del malumore. Il Prime Minister è un cultore del pensiero di Winston Churchill (che tratta, da biografo con discreta ironia) cioè del campione della resistenza inglese all'invasore: combatteremo nelle strade, sulle spiagge e sulle colline, ma non ci sogniamo nemmeno per un attimo di chiudere per questo università, stadi, pub, asili nido e mettere agli arresti l'intera società. Johnson ha sottolineato che l'Inghilterra, non tutto il Regno Unito, ha sull'Italia un vantaggio di quattro settimane. Pensa cioè di trovarsi dove ci siamo ora noi, fra un mese circa. Johnson è famoso per essere «bold», coraggioso e sorprendente, e di giocare sempre sparigliando. E lo ha fatto al punto di innescare sconcerto fra i suoi stessi elettori. Abbiamo visto molti rappresentanti di compagnie e di aree urbane decisi a creare zone franche dalla politica governativa e ad affrontare l'epidemia più all'italiana che alla «johnsoniana».

L'ondata di malumore cresce ma lui, il primo ministro, si rimette a Sir Patrick Vallance, che si rifiuta di metter mano alla vita sociale degli inglesi ma che conta di fare una sorta di enorme esperimento in vitro per stimolare l'immunità promossa dalla forma lieve del Covid19, senza turbare la scuola, il lavoro, lo sport, i pub e il tempo libero.

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