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Pop Bari, spuntano i conti taroccati

Le intercettazioni rivelano che i manager truccavano i dati delle filiali

Pop Bari,  spuntano i conti taroccati

Bari - C'era chi gettava acqua sul fuoco allontanando lo spettro di un commissariamento; ma c'era anche chi parlava apertamente di conti taroccati, non esitando a tratteggiare uno scenario a dir poco inquietante e annunciando nello stesso tempo operazioni di rilancio. È quanto emerge dagli audio pubblicati da Fanpage che raccontano una riunione straordinaria del 10 dicembre tra i dirigenti della Banca Popolare di Bari e offrono una rappresentazione delle condizioni in cui versava il più grande istituto del Sud Italia, salvato dal governo attraverso il commissariamento e una sostanziosa boccata d'ossigeno da 900 milioni di euro.

Quei file in cui parlano i vertici della banca sono stati acquisiti dalla guardia di finanza e fanno adesso parte di uno dei diversi fascicoli d'inchiesta aperti dalla Procura di Bari. Negli audio si riconosce la voce dell'ex amministratore delegato Vincenzo De Bustis (nella foto). Il quale non usa mezzi termini: «Quando sono arrivato per la prima volta dichiara - c'era un signore coi capelli bianchi a capo della pianificazione e controllo a cui chiesi di vedere i dati delle filiali. Tutti truccati»; e poi ancora: «Truccavate persino i conti economici delle filiali. Taroccati», ribadisce rincarando la dose. «È stato veramente irresponsabile prosegue quello che è successo negli ultimi tre, quattro anni. Questo afferma - è un esempio di scuola di cattivo management, irresponsabile, esaltato».

Proprio in quell'incontro, e quindi appena tre giorni prima dell'intervento del governo, l'ex presidente Gianvito Giannelli, rassicura i dirigenti. «Lo dico subito dice -, parlo in maniera diretta perché ne ho sentite di tutti i colori: non c'è rischio di commissariamento. C'è un piano industriale serio in corso di definizione che prevede interventi di investitori internazionali». Giannelli spiega che c'è una parte pubblica e una privata e precisa che sostanzialmente è previsto «un percorso light: quindi non stiamo parlando di Genova, che è passata da un'ipotesi di commissariamento, e meno che mai delle banche venete». Giannelli dice che c'è «una buona notizia». E cioè: «Abbiamo iniziato dichiara un percorso di messa in sicurezza della banca, un percorso ufficiale che è assistito dalla vigilanza in tutti i suoi passaggi». L'ex presidente assicura che sarà «un percorso molto breve» e che «si chiuderà prima di Natale». «Volete che ve lo dica in maniera più esplicita, la banca sarà salva», taglia corto non mancando di sottolineare che «la Banca d'Italia ci vicina in tutti i passaggi e che c'è un'attenzione anche a livello politico, è condivisa ai vertici e, posso dirlo, anche ai vertici del governo».

In un altro passaggio di quegli audio, De Bustis spiega quelle che secondo lui sono le rosee prospettive per la Banca Popolare di Bari. «Dal 18 di questo mese annuncia - si firma un accordo e ci sono dei nuovi proprietari che avranno la maggioranza dell'azienda. È tanto bella la notizia che la banca ridiventerà molto forte dal punto di vista patrimoniale e che avrà lo Stato dietro, che voi potete andare dai clienti a dire prosegue dopo aver citato un istituto concorrente sul mercato -: noi abbiamo lo Stato dietro, i soldi dateceli a noi.

Questo è un discorso che potete fare tranquillamente e li sfondate».

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