Come preparare la valigia? Te lo spiega il maggiordomo

L'incubo dell'estate risolto da un vademecum: asciugamani in cima, gonne in fondo, arrotolate per non sgualcire. E scegliete con attenzione il bagaglio

Come preparare la valigia? Te lo spiega il maggiordomo

Questione di strategie. Non trascinare con noi pesi inutili, lasciare un po' di spazio ai ricordi, riempire i vuoti giusti. Una filosofia che parte dall'atto pratico: l'incubo delle valigie estive. I consigli, griffati dall'Associazione Italiana Maggiordomi, cominciano da una domanda: quanto tempo abbiamo? La prima scelta, infatti, dipende dalla pulizia degli indumenti: «Il primo passo - spiega a Labitalia la presidente, Elisa Dal Bosco - occorre farlo qualche giorno prima e valutare se abbiamo tempo per la tintoria».
Non rimpiangete la borsa di Mary Poppins perché, assicura l'associazione, con un paio di bagagli della giusta estensione, tutto sarà gestibile. «La scelta della valigia è importante - prosegue Dal Bosco - Un consiglio prezioso è viaggiare sempre con due "colli": una valigia grande e un bagaglio a mano di media grandezza ma estendibile a seconda delle evenienze». Preferenze sui contenuti della borsa più piccola? «Il bagaglio a mano - chiarisce la presidente dell'associazione - contiene di norma un libro, i tappi per le orecchie, l'attrezzatura fotografica (che sarà sistemata in un'altra borsa); un maglione, una maglietta, biancheria intima per un ricambio, le ciabatte, un costume e un paio di pantaloni. E tutto l'occorrente per la toilette. Il bagaglio a mano è la cosiddetta "ultima spiaggia", ovvero deve contenere il massimo pesando il minimo, e deve rendervi indipendente per alcuni giorni nel malaugurato caso che la valigia vada smarrita». Ipotesi non del tutto peregrina, quest'ultima, se consideriamo gli inconvenienti che, in aeroporto, data l'intensità del traffico estivo (e a dispetto della crisi), sono più frequenti che mai.
Ma il vademecum dell'Associazione maggiordomi è più preciso di un corso di cake design e, come per una torta, insegna a manipolare gli strati. Sei strati, da preparare con rigorosa organizzazione. Ecco come gestire il primo: disponete gonne e pantaloni sul fondo con la parte della cintura attaccata alle pareti della valigia. Non piegate dapprincipio i pantaloni, ma fate in modo, piuttosto, che le gambe debordino dalla parte opposta. Inserite eventuali cinture lungo i bordi, e senza arrotolarle: avremo risparmiato così un bel po' di volume. Si passi poi senza paura al secondo strato, consigliano i maggiordomi: infilando giacche e camicie piegate con l'abbottonatura rivolta verso l'alto. Riempite poi i «colli» con calze, la biancheria intima e i costumi debitamente arrotolati.
Il terzo strato si compone invece di tutto l'assortimento vestiario dalla cintola in su. Da qui in poi, arrotoleremo i maglioni, le magliette e le maglie, con puntiglio, dal basso verso l'alto; disporremo tutto lasciando il minor spazio possibile fra un capo e l'altro. Avremo evitato l'incubo di sgualcirli: se fossimo a corto di ferro da stiro, nessuna disperazione. A questo punto siamo sul «tetto» della valigia: il quinto e penultimo strato. Tocca alle scarpe, che riporremo in sacchetti di plastica (un sacchetto per paio) e disporremo nella parte opposta rispetto alla maniglia della valigia. Le metteremo dalla stessa parte di tutti gli oggetti pesanti. Ricordiamoci che un sesto strato, composto da asciugamani e teli, andrà infilato sopra questi oggetti: e sarà l'ultimo. Lasciate un po' di spazio per i souvenir, naturalmente.
Si saranno dimenticati del kit con le medicine, di un prontuario da sartoria e dei nostri inseparabili spray? Niente affatto. Ma tutto questo va incastrato sul finale, e i consigli dei maggiordomi ci accompagnano fino al momento di aprirlo, il nostro bagaglio.

«Appendete i vestiti prima possibile: meno restano in valigia meglio è. Riponete gli abiti sgualciti in bagno con l'acqua nella vasca o doccia aperta e la porta chiusa: 15-20 minuti ed eccoci di nuovo pronti per uscire».

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