Silvio Berlusconi tuona contro il Movimento Cinque Stelle per quanto riguarda la riforma della prescrizione, una delle cause dell’estinzione del reato che si attiva con il decorso di un lasso di tempo stabilito per legge senza che intervenga la pronuncia della sentenza di condanna, entrata in vigore il 1° gennaio scorso e firmata dal ministro della Giustizia Alfonso Bonafede.
''I Cinquestelle sono animati da una follia giustizialista. Con la riforma della prescrizione cittadini innocenti potranno essere messi sotto pressione per tutta la vita, con le conseguenze drammatiche che questo può comportare sulla vita delle persone e dei loro famigliari'', è il pensiero di Berlusconi epsresso attraverso un video messaggio pubblicato su Facebook.
Il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, ha poi continuato affermando che ''ne sono accorti anche all'interno della stessa maggioranza che queste idee sono pericolosissime''. Nonostante ciò, Berlusconi è convinto che per non far cadere il governo ''questa riforma peggiorativa passerà ugualmente: tutti i partiti che compongono la maggioranza saranno ugualmente corresponsabili''.
La riforma ha scatenato accese polemiche all’interno della maggioranza, con Italia viva di Renzi fortemente perplessa, ed ha suscitato feroci critiche da parte degli avvocati penalisti. Ma la strada è segnata. Domani il cdm certificherà, probabilmente con un decreto legge, la mediazione alla quale si è giunti tra le forze che sostengono l’esecutivo Conte Bis.
La tanto discussa norma "Bonafede" prevede il blocco della prescrizione dopo la sentenza di primo grado. Secondo il ministro, la sospensione serve a evitare di lasciare impuniti chi commette un reato. Il testo era stato approvato durante il governo Conte I quando la maggioranza era formata da M5s e Lega, all’interno del disegno di legge anticorruzione, lo ‘Spazzacorrotti’, fortemente voluto dai pentastellati.
Per evitare pericolose fibrillazioni che potrebbero mettere in enorme difficoltà il governo, il deputato di Leu Federico Conte ha avanzata una proposta che è stata condivisa da quasi tutta la maggioranza e che, contestualmente, avrebbe soddisfatto anche il ministro Bonafede. Il cosiddetto “lodo Conte” che stabilisce una distinzione tra condannati e assolti con lo stop del decorrere della prescrizione solo per i primi.
Se il condannato subisce una nuova condanna, la prescrizione si blocca in maniera definitiva.
Se viene assolto, può recuperare i termini di prescrizione rimasti nel frattempo bloccati. Ora bisognerà aspettare le mosse di Renzi e del suo partito. Difficilmente, però, si arriverà ad uno strappo tale da mettere in pericolo l'esecutivo.
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