Preso in Brasile l'ex killer di «fiducia» del boss Cutolo

Il giovane killer del tempo che fu è oggi un signore di mezz'età con pizzetto e capelli cortissimi. Pasquale Scotti è stato arrestato ieri a Racife, nel nord est del Brasile, al termine di una fuga iniziata trentuno anni fa.

Era il 23 dicembre del 1984 quando il «braccio armato» del boss Raffaele Cutolo evase dall'ospedale di Caserta come nel più classico dei film d'azione. Segò le sbarre della finestra con una lima e si calò dal terzo piano aggrappandosi a una corda di lenzuola annodate mentre fuori un drappello di carabinieri sonoramente sonnecchiava.

«Sono io, mi avete preso. Ma quel Pasquale Scotti è morto tanto tempo fa», si è arreso ai poliziotti della Squadra mobile di Napoli.

Il ricercato è stato bloccato in una panetteria con indosso i documenti intestati a un tale Francisco De Castro Visconti, nato nel 1959. Scotti ha due figli maschi, di 13 e 5 anni, avuti dalla compagna brasiliana. Da tempo si era trasferito nel quartiere di Sancho, nella zona ovest di Recife presentandosi come impresario e proprietario di un'azienda di importazione di alimenti, oltre che socio di un night-club. Insieme al documento di riconoscimento falso, il padrino aveva ottenuto illegalmente il codice fiscale e persino il titolo elettorale.

La sua lunghissima e invisibile latitanza aveva alimentato leggende investigative al limite del fantastico: qualcuno sosteneva l'ipotesi che fosse morto (lui ha detto di essere scappato dall'Italia per paura di essere ucciso) o che avesse cambiato aspetto con una plastica facciale. Altri, invece, avevano addirittura avanzato la tesi che fosse finito sotto la protezione degli immancabili servizi segreti deviati.

L'«ingegnere» - come lo chiamavano nella Nco - è infatti l'ultimo custode dei segreti del rapimento di Ciro Cirillo, l'ex assessore regionale della Dc sequestrato dalle Brigate rosse. Per liberarlo, lo Scudocrociato rinnegò la linea della fermezza adottata per Aldo Moro e trattò con Cutolo servendosi di un agente del Sismi originario di Castellammare di Stabia, nel Napoletano.

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