Sono giorni caldi per la maggioranza gialloverde, alla prova del tornante forse più insidioso dall'inizio della legislatura: quello della Tav. Forza Italia, di concerto con Silvio Berlusconi, sceglie la linea del logoramento e della rivendicazione dell'unico vero patto sottoscritto tra forze politiche ed elettori: quello del 4 marzo scorso con il centrodestra «classico». Il messaggio è chiaro: Salvini rischia di restare prigioniero del contratto di governo e di mettere a rischio il suo tesoretto di consensi, accumulato in prima questi mesi di luna di miele governativa.
«Le uniche cose buone per questo Paese le sta facendo il centrodestra» sottolinea Sestino Giacomoni. «Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia insieme e con la complicità in questo caso dei grillini, che in realtà votavano nascondendosi, hanno approvato il decreto sicurezza e oggi finalmente anche un'altra delle norme contenute nel programma del centrodestra: quella sulla legittima difesa. Da oggi la difesa è sempre legittima. Ogni giorno di più in Aula e fuori dall'Aula il centrodestra dimostra di essere la maggioranza naturale del Paese. Dopo il decreto sicurezza e la legittima difesa faremo presto insieme anche il Tav e la Flat Tax».
«Spiace - conclude Giacomoni - aver notato tra i banchi del governo l'assenza non solo di tutti i ministri grillini, ma anche dei ministri leghisti e dello stesso Salvini, gli unici presenti erano infatti una pattuglia di sottosegretari della Lega, forse nel tentativo di contenere l'irritazione evidente dei Cinquestelle». E Alessandro Cattaneo aggiunge: «Il voto di oggi è la rappresentazione plastica della distanza tra il centrodestra reale e questo governo. Oggi tutti hanno ascoltato l'applauso sentito nostro e della Lega con i Cinquestelle immobili. Anche nella discussione in aula si sono sentiti solo leghisti. La distanza tra loro è abissale». E anche Gregorio Fontana si concentra sull'inevitabile ritorno al format del centrodestra. «Il 2019 sarà l'anno dei 25 anni di Forza Italia, per ricordare i successi dal '94 ad oggi. Guardiamo alle nostre radici e al Presidente Berlusconi, ancora una volta in campo, con orgoglio e ci prepariamo alla campagna elettorale per le elezioni amministrative, europee e politiche, elezioni che visti i fallimenti di questo governo arriveranno presto e vedranno il centrodestra di nuovo vittorioso per il governo del Paese».
La grande attesa si concentra ora sulla Tav, uno dei cavalli di battaglia storici di Forza Italia, come rivendicato dal coordinatore piemontese, Paolo Zangrillo, in prima linea anche sul territorio. Ieri i parlamentari leghisti hanno avuto l'indicazione di «tenere bassi i toni, affidandosi alla saggezza del premier Conte, fiduciosi che tutto si risolverà per il meglio». Una posizione che fa capire come Salvini non intenda mollare e non voglia aprire un fronte con il Nord, andando a toccare un'opera considerata strategica dai suoi governatori e dal mondo produttivo del Nord-Est e del Nord-Ovest.
Segnali interessanti per il Cavaliere arrivano intanto dal fonte social. Nel mese di febbraio Silvio Berlusconi ha, infatti, capovolto il dato di gennaio.
Secondo lo studio di studio di Identità Digitale, realizzato da Helene Pacitto, che ha monitorato il Web e le forze politiche, l'ex premier ha raggiunto «1,2 milioni di engagement (+81,6% rispetto al mese precedente) e 108,7 k menzioni con un +189,8% rispetto all'inizio dell'anno». Formule tecniche che stanno a testimoniare un graduale ritorno alla centralità da parte del presidente di Fi.
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