Il prete e le offerte rovesciate in chiesa: "Basta coi nichelini"

Il prete e le offerte rovesciate in chiesa: "Basta coi nichelini"

Modica «Non mettete nichelini nelle offerte». E quando padre Mario Martorina, parroco della chiesa Cuore Immacolato Crocevie di Modica, nel Ragusano, vede nel cestino i centesimi donati da qualche fedele, li prende, oltrepassa il feretro della signora di cui stava celebrando i funerali, si dirige verso l'uscita e li getta fuori. «Se fosse venuto Gesù a fare la questua con mano tesa da voi aveva detto poco prima don Mario durante l'omelia, nel tentativo di trattare l'argomento educativo della colletta in rapporto al suffragio delle anime cosa gli mettereste? Uno, due, cinque centesimi?». Spiegando poi come dare i «nichelini» è come «non apprezzare quello che si sta facendo». L'omelia era dunque educativa secondo il parroco, anche alla luce del fatto che le offerte raccolte durante il funerale erano destinate ai bambini poveri di Betlemme, ma la situazione gli è scappata di mano.

Don Mario fa ammenda, scusandosi con la famiglia della defunta per il suo gesto impulsivo. «Non volevo ferire la sensibilità dei congiunti». Ammette di avere sbagliato. «Dopo la mia omelia, dopo che i parrocchiani hanno risposto in coro di avere compreso il senso delle mie parole e di non essere risentiti dice don Mario vedere quei nichelini tra le offerte è stato come ricevere un pugno allo stomaco. Mi sono sentito preso in giro, umiliato e deluso. Così, d'istinto, li ho presi e li ho buttati fuori». Ma in qualche modo giustifica quanto avvenuto, pur nell'errore. «Ho parlato all'assemblea col cuore in mano e non mi aspettavo un atto di sfida». Ritiene si sia trattato di questo, e richiama alla mente quando, a Natale, un parrocchiano facoltoso donò per sfidarlo un centesimo o poco più. La messa è finita con un applauso denigratorio da parte dei parrocchiani e la chiusa di risposta del parroco: «Vi dovete passare una mano sulla coscienza».

Che nulla è dovuto lo sa, don Mario. «Proprio per questo risponde si può anche non donare nulla, ma non mettere tra le offerte i centesimi, soprattutto dopo la premessa che avevo fatto puntando sulle opere di carità». Il vescovo della Diocesi di Noto, monsignor Antonio Staglianò, informato dell'episodio di certo singolare, si scusa a sua volta per quanto è accaduto, che è stato dettato «dall'impulsività» del parroco, sottolineando come non sarebbe dovuto succedere. «Ma non passi il messaggio dice - che i preti sono attaccati al denaro, viste anche le opere di carità fatte da don Mario in più occasioni».

È stato lo stesso don Mario a telefonare al vescovo Staglianò per chiedere di essere ricevuto e spiegare quanto è stato e perché, ribadendo di avere sbagliato nel farsi prendere dall'impulsività, ma di avere le sue buone

ragioni per avere reagito così. Il presidente del Comitato della festa della parrocchia Cuore Immacolato Crocevie, Peppe Minardi, prende le distanze dallo spiacevolissimo episodio. E bolla il gesto come «alquanto offensivo».

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