In prigione chi istiga all'anoressia

Chi predica diete estreme rischia 2 anni. Rizzotti: «Faremo presto»

In prigione chi istiga all'anoressia

Roma Promuovere diete estreme, istigare a comportamenti che possono diventare l'anticamera dell'anoressia diventerà un reato. È in discussione in Commissione Sanità al Senato un disegno di legge che prevede il carcere fino a 2 anni e 100mila euro di multa per chi promuove diete che possono causare anoressia e bulimia.

Il ddl ha come prima firmataria la senatrice di Forza Italia Maria Rizzotti (FI) ed è stato adottato come testo base dalla Commissione.

La Rizzotti auspica che si riesca licenziare «in tempi rapidi un provvedimento mirato e asciutto, idoneo a prevenire e contrastare un fenomeno inquietante, sempre più diffuso». La senatrice punta a far approvare il provvedimento entro il 15 marzo giornata del fiocco lilla, dedicata appunto ai disturbi del comportamento alimentare che coinvolgono soltanto in Italia oltre tre milioni di persone, delle quali oltre il novanta per cento sono donne.

L'articolo 1 del testo base definisce l'anoressia, la bulimia e le altre patologie inerenti i disturbi gravi del comportamento alimentare. L'articolo chiave del provvedimento è il secondo nel quale si introduce un principio nuovo nel codice penale: il reato di istigazione al ricorso «a pratiche alimentari idonee a provocare l'anoressia o la bulimia».

Un principio che vuole colpire soprattutto la moda dilagante sul web di siti che dispensano consigli su come diventare magrissime inneggiando in pratica a comportamenti anoressici. Il testo prevede infatti che chiunque, «con qualsiasi mezzo determini o rafforzi l'altrui proposito di ricorrere a pratiche di restrizione alimentare prolungata, idonee a procurare l'anoressia o la bulimia, e ne agevola l'esecuzione venga punito con la reclusione fino a un anno». La multa prevista va 10.000 a 50.000 euro.

Ma il quadro si aggrava se la vittima è minorenne o in condizioni di fragilità psichica. Se il reato viene commesso nei confronti di una persona minore 14 anni o ancora su di una persona priva della capacità di intendere e di volere la reclusione sale a due anni e la sanzione può arrivare a 100.000 euro.

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