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Primarie in Puglia: scoppia il caso delle casse vuote

Sono stati 80mila gli elettori che hanno versato un euro il 12 gennaio scorso, ma in cassa non ci sono 80mila euro. Il segretario regionale del Pd, Marco Lacarra: "I soldi ci sono!"

Primarie in Puglia: scoppia il caso delle casse vuote

"Non c'è nessun fatto scandalistico" tuona al telefono Marco Lacarra, segretario regionale del partito democratico in Puglia. È la sua risposta perché " è una settimana che siamo sui giornali".

Ma qual è il "fatto scandalistico" a cui fa riferimento il deputato barese? Per capirlo dobbiamo fare un passo indietro. Il 12 gennaio scorso si sono tenute le primarie della coalizione del centro sinistra in Puglia. Come sappiamo a uscirne vittorioso è stato il governatore Michele Emiliano che sarà, quindi, in primavera il candidato per le prossime elezioni regionali.

Ma il punto non è questo. Chi ha deciso di recarsi ai seggi e votare nei circoli del Pd doveva dare un contributo minimo di un euro. Alle urne sono andati 80mila elettori. Pertanto, se la matematica non è un'opinione, nelle casse del partito democratico ( o meglio, della coalizione), ci sarebbero dovuti essere almeno 80mila euro. Così, però, non è.

Stando ad un articolo uscito sul quotidiano regionale "La Gazzetta del Mezzogiorno" pare che nelle casse dell'associazione "Primarie di Puglia" che ha organizzato l'iniziativa siano arrivati meno di 16mila euro.

L'inchiesta è partita dai circoli del Comune di Laterza, in provincia di Taranto. "Per quanto riguarda Laterza è un falso problema" ci tiene a sottolineare a ilGiornale.it Gianfranco Lopane, sindaco di Laterza, eletto nelle fila del Pd e oggi a capo di un'amministrazione di liste civiche.

"Sono andate a votare 1003 persone e il comitato organizzatore delle primarie a Laterza ha consegnato tre giorni dopo il 12 gennaio un bilancio con le quote in entrata e in uscita per cui il versamento che è stato fatto al comitato provinciale ha riguardato la differenza tra le entrate e le uscite. Trattandosi, le primarie, di un percorso democratico, hanno dei costi, come ad esempio la tipografia, lo speakeraggio per informare la cittadinanza della possibilità di votare. Quindi noi abbiamo versato la differenza tra i 1003 euro incassati e le spese di gestione delle stesse primarie, nè più nè meno. Per esempio nel kit che abbiamo ricevuto per svolgere le primarie c'erano mille schede e solo due manifesti, ma per far partecipare la gente ci vuole qualcosa in più".

"Sono stato al circolo di "Libertà" a Bari, - fa eco Lacarra - sono venute a votare 1040 persone e in cassa c'erano 1050 euro (l'offerta dei partecipanti al voto era libera da 1 euro in su, ndr), sono stati tolti 500 euro circa per l'affitto della sede "L'officina degli esordi" (l'affitto veniva 400 euro più iva per un totale di circa 490 euro). È chiaro che poi sono tornati al comitato organizzatore 500 euro circa e non mille. Questo non significa che qualcuno si è rubato 500 euro, ma sono serviti per pagare la sede. Le persone non si possono tenere per strada, tra l'altro è inverno e fa freddo, non si potevano allestire dei gazebo per strada e quindi in molti casi si è dovuto prendere in affitto una sede per poter svolgere le primarie del 12 gennaio.".

A sollevare il problema è stato Claudio Cesaroni, presidente dell'associazione che ha organizzato le primarie in tutta la regione, che ha chiesto alle federazioni provinciali del Pd di sollecitare il versamento delle quote.

"Ci sono dei circoli che vorrebbero trattenerli, le federazioni vorrebbero la quota, gli altri partiti giustamente dicono 'li vogliamo pure noi' perché c'è la crisi e questo dovrebbe confortare la gente comune : prima i partiti navigavano nell'oro perché arrivavano soldi, anche illeciti. Da un po' di anni a questa parte, invece, i soldi illeciti non arrivano più" ha rassicurato il segretario regionale del Pd, Lacarra.

"In cassa credo ci siano già 40mila euro circa. - continua il segretario regionale - Non è che mancano dei soldi, si sta discutendo su che destinazione dar loro".

Sarà, fatto sta che oggi pomeriggio si incontrerà la commissione per fare un bilancio della situazione. Solo con le carte alla mano si potrà davvero tirare una linea e capire se mancano o no dei soldi.

La questione dei soldi (pare ci siano degli ammanchi anche nelle province di Foggia e Lecce) rischia però, di diventare "una pietra d'inciampo" parafrasando le parole di Elena Gentile, ex parlamentare del Pd e tra i candidati alle primarie che aspetta la riunione della commissione di bilancio.

"Se in un Comune non c'è coincidenza tra il numero di votanti e l'importo raccolto durante le primarie, si annulla quel seggio. Questo è quello che dice il regolamento. Bisogna aspettare che tutti i Comuni presentino il bilancio delle entrate e delle uscite. Spero che le cose siano state fatte in regola, poi mi pronuncerò." ha concluso l'altro candidato alle primarie passate, Fabiano Amati.

Insomma, per quanto le primarie siano state "un bel momento di democrazia", come le ha definite il sindaco di Laterza, Gianfranco Lopane, se i conti non dovessero tornare, il posto tanto ambito dal presidente della Regione, Michele Emiliano, potrebbe iniziare a tremare e il centrosinistra, in Puglia, potrebbe non avere ancora un candidato per le prossime Regionali.

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