Prodi: "Da Ecofin passo in avanti ma i problemi italiani rimangono enormi”

L'ex premier sottolinea che sugli eurobond si è verificata "un’ennesima bocciatura da parte dei Paesi del Nord" e aggiunge che "la solidarietà europea rimarrà limitata dalla debolezza delle sue istituzioni"

Prodi: "Da Ecofin passo in avanti ma i problemi italiani rimangono enormi”

La riunione di giovedì dell’Ecofin ha fatto “qualche passo in avanti” ma “i problemi italiani rimangono di portata enorme”. Lo evidenzia Romano Prodi in un editoriale sul Messaggero. L’ex premier analizza il vertice di questa settimana tra i ministri dell’Economia degli Stati dell’Unione europea. Secondo Prodi, “il processo di aggiustamento necessario sarà lungo e difficile” e “la solidarietà europea rimarrà limitata dalla debolezza delle sue istituzioni".

Compromesso Nord-Sud

L’ex presidente della Commissione europea spiega come sia stato raggiunto un “compromesso” tra i Paesi del Nord e quelli del Vecchio continente. Fatto non scontato perché “si partiva da due posizioni ritenute inconciliabili in quanto fondate su vitali problemi di politica interna”, come precisato dall'economista.

A tal proposto, Prodi sottolinea che i principali partiti di governo di Germania e Olanda sono i sostenitori di uno scontro contro la presunta irresponsabilità dei paesi del sud e in questo vengono minacciati dall’estrema destra interna al loro sistema. Per l’ex ministro così si perde di vista il progetto europeo realizzato per raggiungere scopi comuni. Prodi definisce quindi il compromesso come “una tregua nella disputa che purtroppo durerà fino a che non si cambieranno i poteri e le regole delle istituzioni europee”.

I punti dell'accordo

L’ex premier riconosce però che l’intesa di giovedì ha avviato il percorso per un aumento delle cooperazione europea, almeno nei settori dove è diventata fondamentale in seguito all’emergenza coronavirus. Sul meccanismo Sure contro la disoccupazione, Prodi evidenzia che “la cifra di 100 miliardi a livello continentale non è certo sufficiente per risolvere il problema, ma è un buon inizio della messa in atto di un progetto sempre prospettato, ma mai approvato”.

Poi l’ex deputato fa un accenno sull’apertura di una linea di credito di 200 miliardi di euro per le piccole e medie imprese da parte della Banca europea degli investimenti. Secondo Prodi, quest’ultima “è una benemerita e gigantesca struttura finanziaria multilaterale che ha per decenni positivamente operato soprattutto nel campo delle infrastrutture, ma che non era mai stata fortemente impegnata a servizio delle attività produttive”.

Infine un commento sul Meccanismo europeo di stabilità (Mes) e sugli eurobond. In merito al primo, l'ex premier spiega che l'uso del Mes verrà limitato alle spese sanitarie destinate a fronteggiare l'emergenza Covid-19.

Sui secondi, sottolinea che si è verificata "un’ennesima bocciatura da parte dei Paesi del Nord". Il Professore evidenzia che su questo punto si opporranno anche la prossima settimana alla riunione del Consiglio, dove il problema verrà riproposto.

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