Prodi tifa per un governo "succube" dell'Ue

Il professore e fondatore dell'Ulivo auspica la formazione di un governo Pd-Cinque Stelle e di una "maggioranza Ursula": lo chiedono i "partner europei"

Prodi tifa per un governo "succube" dell'Ue

Romano Prodi torna a farsi sentire e auspica la formazione del governo dell'inciucio "giallo-rosso" formato da Partito democratico e Movimento Cinque stelle. Il professore ed ex Presidente del consiglio, che la scorsa settimana aveva lanciato la proposta della "coalizione Ursula" ritorna sul tema in un editoriale pubblicato su IlMessagero. Il fondatore dell'Ulivo, che per anni ha raccontato agli italiani le magnifiche sorti dell'euro e dell'Ue, l'Europa come la frontiera della salvezza, concependola come una sorta di spazio politico destinato a prendere il posto degli Stati-nazione, sottolinea che gli altri Paesi europei "si sono chiesti come mai la crisi non sia arrivata prima e hanno espresso l’auspicio che si possa creare una nuova alleanza di governo in grado di aprire finalmente un dialogo costruttivo con l’Unione Europea e di cancellare un appuntamento elettorale che destabilizzerebbe il Paese in un momento nel quale è necessario preparare decisioni politiche e una legge finanziaria capaci di metterci in linea con gli altri partner europei".

Il professore rimarca il fatto, dunque, che quegli stessi partner "si attendono dall’Italia la formazione di un governo che eviti la vera anomalia italiana, che è la rottura con l’Europa": a Romano Prodi, tanto per cambiare, non sembra importare molto di ciò che pensano gli italiani in merito e che, un inciucio "giallo-rosso" rappresenterebbe, per dirla alla Cacciari, un "pateracchio indecente", un governo degli sconfitti e politicamente poco rappresentativo degli umori del popolo. L'importante per l'ex Commissario Ue è fare ciò che i partner europei si aspettano. Peraltro, se si arriverà ad un accordo "horror" fra Pd e Cinque stelle, non è certo per l'interesse generale o per evitare il salasso dell'aumento dell'Iva.

Come ha spiegato il ministro dell'economia Tria, infatti, per disinnescare le clausole di aumento dell'Iva da 23 miliardi "ci sono margini di manovra. Anche a leggi vigenti, senza altre misure, il deficit per il 2020 sarebbe sostanzialmente inferiore al 2,1 % del prodotto lordo previsto nel Documento di economia e finanza di aprile scorso. Siamo molto sotto quel livello". Inoltre, Tria sottolinea che chi parla di crollo di consumi e recessione dice "sciocchezze" perché i nostri conti sono in ordine. E allora l'inciucio Pd-Cinque Stelle, tolto anche questo alibi, si farebbe soltanto per pura convenienza politica e per paura di andare a votare. Un inciucio invocato anche da Prodi per formare un governo che possa suonare la fanfara europeista: "Il voto dei 5Stelle in favore di Ursula von der Leyen ha di fatto aperto la crisi ma ha, nello stesso tempo, suggerito l’ipotesi di una soluzione. C’è da sperare che i responsabili di Pd e 5Stelle ne prendano atto e facciano prevalere gli interessi generali e le prospettive del futuro sulle divisioni del passato".

La "prospettiva futura" del professore ed ex commissario Ue, dunque, è quella di un inciucio che sa già di vecchio, e la base di una nuova coalizione potrebbe essere proprio quella che ha votato per l'elezione di Ursula von der Leyen alla guida della commissione europea, tanto per sgombrare ogni

dubbio sul fatto che il nuovo governo dovrebbe anteporre gli interessi comunitari a quelli nazionali per "responsabilità". Un esecutivo smaccatamente filo-europeista, in maniera dogmatica e fideistica. E Macron ringrazia.

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