Sul tavolo di palazzo Grazioli sono finalmente planati i sondaggi commissionati ad Alessandra Ghisleri sulle candidature alle prossime amministrative. Berlusconi s'è messo a studiarli e ad analizzarli con i suoi uomini più fidati. La partita di Milano è la più interessante ma anche la più controversa. La rilevazione di Euromedia Research, chiusa lunedì sera dà un esito in chiaroscuro. L'ipotesi della candidatura a sindaco del direttore del Giornale Alessandro Sallusti farebbe volare Forza Italia perché il partito, con lui, salirebbe al 15 per cento: il risultato migliore rispetto ad altre candidature.
E questo è un bene. Il nome di Sallusti, tuttavia, non garantirebbe la vittoria al secondo turno dove, stando al sondaggio, il centrosinistra guidato da Giuseppe Sala avrebbe la meglio. Andrebbe bene la Lega ma il traino del Carroccio non sarebbe in ogni caso sufficiente a battere il centrosinistra. Qualcuno sostiene che il divario tra le due coalizioni sarebbe di 20 punti percentuali.Tanti, forse troppi. I dati vanno studiati bene, però. Un elemento da non sottovalutare è quello che l'analisi prende in considerazione un centrosinistra ampio e compatto attorno al nome dell'ex commissario unico di Expo 2015. Cosa che, invece, non è. Non è un mistero che l'attuale sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, sponsorizzi la sua vice Francesca Balzani; e che Sala non abbia ancora sciolto le sue riserve ripetendo di «non voler essere divisivo». E se il fronte della sinistra dovesse dividersi si potrebbe verificare quello che è accaduto in Liguria dove Giovanni Toti ha prevalso su avversari spaccati.
L'Ncd, poi, è inserito nella lista pro Sala: vero che conta molto poco ma se poi non dovesse convergere sull'ex amministratore di Expo? Insomma, i sondaggi non danno un responso in grado di sciogliere definitivamente il nodo Milano così il Cavaliere decide di pensarci ancora su. Sempre su palazzo Marino sembrano calare invece le chances dell'avvocato civilista Annamaria Bernardini de Pace. Nessuna accelerazione, però: andranno infatti consultati gli alleati di Lega e Fratelli d'Italia e nei prossimi giorni si incontreranno le rispettive delegazioni per discutere proprio di candidature.Due i fari da seguire per l'ex premier: l'unità del centrodestra e l'apertura a candidature non politiche. È quello che Brunetta chiama il petalo rosa: «il quarto petalo del nostro quadrifoglio; le energie migliori del Paese, persone provenienti dal mondo del lavoro, delle imprese, svicolati dai partiti, senza etichette e senza divise».
Intanto in Parlamento, in compenso, non si placa lo scouting dell'ex coordinatore del Pdl Denis Verdini che sempre più platealmente corteggia deputati e senatori azzurri: «Che prospettiva avete restando in Forza Italia?
Venite con me», stuzzica Verdini a destra e a manca. Per ora le bocce restano ferme e se si avrà qualche altra defezione tra i berlusconiani, in tanti giurano che l'approdo non sarà la truppa verdiniana ma quella di Salvini.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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