Quando la competenza non serviva

Ora chiedete le competenze e pretendete che siano valorizzati medici e infermieri, virologi e scienziati. Come osate?

Quando la competenza non serviva

Ora chiedete le competenze e pretendete che siano valorizzati medici e infermieri, virologi e scienziati. Come osate? Voi che come rammenta, stupendo, Max Del Papa eravate al comizio di Vendola che sbraitava: «La parola merito dovrebbe effere bandita dalla fcuola, è una parola fascista; i bambini fono violini, fono le nuvole di Pafolini». E siete esplosi in un'oscena ovazione. Senza neanche sapere perché. Voi che avete coperto di applausi ogni vaffa che Beppe Grillo urlava pazzo, quello che chiamava Cancronesi il prof. Veronesi e che chiamò «vecchia puttana» il premio Nobel Rita Levi di Montalcini, mentre voi sbavavate di piacere. Come osate, voi che avete elevato un venditore di bibite a ministro degli Esteri; uno che dopo aver provato, invano, a studiare prima ingegneria e poi giurisprudenza, s'è ridimensionato alle scienze politiche, senza, perfino lì, concludere nulla. Non che bisogna essere laureati per fare il ministro, ma almeno bisogna aver dimostrato di aver concluso qualcosa nella vita. O no?

Voi che avete steso tappeti rossi alle Sardine. Chissà dove sono le Sardine. Chissà cos'hanno da dire le Sardine sul Coronavirus. Chissà se qualcuno di rammenta della loro esistenza Le Sardine, quelli che avevano un potente progetto: riempire le piazze. E poi? E poi, basta. Non basta? Non è facile trovare mille bighelloni disposti a riempire le piazze. Bighelloni senza arte né parte, il nulla assoluto, la negazione d'ogni merito, il vuoto pneumatico sotto riccioli e cerchietto. Eppure li avete applauditi, disquisito su essi, invitati in prima serata, salutati come il futuro dell'Italia. Come osate, oggi, chiedere che sia valorizzata la competenza?

E quel 97% di scienziati, pozzi di scienza inventata. La prima emergenza planetaria è quella climatica, dicevano le teste d'uovo. Tacciono, si nascondono. Venitecelo a dire, oggi, che il pianeta soffre dell'emergenza climatica. Era emergenza fino a un mese fa, ma di colpo non lo è più. Chissà dov'è Greta. E dove sono i Gretini: è da alcuni venerdì che non scioperano: Fridays-for-future. Ma quale futuro, mentecatti. A ripetere a tutti noi che se v'è un'emergenza nel pianeta quella è l'emergenza climatica.

E tu, presidenta della Commissione europea, come osi, ipocrita, a dichiararti vicina all'Italia dopo averci avvisato che il nostro problema è quello del clima. Per il quale vuoi che l'Ue s'impegni con 3 trilioni, quando non abbiamo letti a sufficienza se poco-poco arriva un'influenza più disgraziata del solito. Perché di questo si tratta: di un virus influenzale che, a differenza dei recenti precedenti, può causare problemi che devono essere risolti in un letto d'ospedale, e sarebbero risolti se ci fossero i letti e se ci fosse quel che serve per darti l'ossigeno. Ma ci hai detto che noi, il denaro, che non è infinito, dobbiamo spenderlo per il clima. Ma non ce lo hai rammentato, nella filastrocca in italiano, intrisa della più vomitevole retorica, che hai imparato a memoria. E tu, Conte? Campione di cinismo, premio Nobel dei voltagabbana, che vorresti infinocchiare tutti vendendoti come salvatore del Paese dal virus. Avevi predisposto una finanziaria con miliardi sul clima, perché questo era l'ordine della Ue. Che quando crolla sarà sempre tardi. Peccato che non avevi messo neanche un euro per aumentare i posti-letto in ospedale in caso di reale emergenza. Ci racconti che in Italia ci sono 18mila infetti e 1.000 morti: non ha senso, gli infetti saranno almeno 100mila. Ma non lo sapremo mai, perché non sei stato buono neanche a organizzare un controllo capillare sulla popolazione. Eh già, non ci sono soldi né per tamponi né per pagare chi dovrebbe analizzarli. I soldi delle nostre spropositate tasse li hai messi sui barconi e sul reddito degli scioperati, cioè su ciò che non produce. E chi produce viene mazziato. Chiudi tutto, tutti a un metro di distanza, ma non hai pensato a bloccare i mezzi di trasporto pubblico: come si fa a stare a un metro di distanza in un autobus? Tu che hai avallato il reddito di cittadinanza e non appena ti sei liberato di Salvini hai permesso lo sbarco di possibili infetti. Chissà come ci farai pagare quegli sfaccendati. E come pagheremo vitto e alloggio ai barconi di migranti. Ora che siamo in ginocchio per la tua incapacità a capire dove dovevano andare i soldi delle nostre tasse.

E Tu, Papa? Ponti-non-muri, hai tuonato. Stregato come un qualunque Gretino anche tu, con la fissazione del clima. La prossima volta che t'affacci alla finestra rammentalo ai fedeli: «il vostro problema sono i cambiamenti climatici». Vorrei tanto sentirlo, questo discorso, la prossima domenica. Certo, l'accoglienza è carità, ma la carità è una virtù, non un dovere, e se fosse dovere non sarebbe più virtù. E, infine, ma non ultimi, dove saranno mai i NoVax coi loro tavolini per la raccolta di firme contro le vaccinazioni. Questo è il momento di mostrare le palle, e dimostrare quanto avete ragione. Sennò, che vale essere contro le vaccinazioni quando tutti stanno bene? Anche grazie alle vaccinazioni, peraltro.

Come ha calcolato il mio amico fisico Alberto Miatello, già per Pasqua di Coronavirus sperabilmente non si parlerà più. Per converso, è purtroppo nulla la speranza che NoVax e catastrofisti climatici si tacciano per sempre.

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