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Quando la corte non ammette l'errore

Tanto le festività son belle anche nelle case famiglia, gli fanno l'albero, qualche benefattore porta i regali avanzi dei bambini fortunati, arriva addirittura un Babbo Natale volontario

Quando la corte non ammette l'errore
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E così, a pochi giorni dal Natale e nonostante l'avventato ottimismo degli avvocati del ricorso, gli inesorabili giudici della Corte d'Appello hanno deciso che la famiglia della casa del bosco rimarrà smembrata: i bambini nella casa famiglia con la mamma che può vederli qualche ora al giorno, il papà in visita sporadica. La permanenza dei bambini nella struttura proseguirà in attesa di "eventuali nuovi sviluppi giudiziari o di una rivalutazione delle condizioni familiari da parte dell'autorità". Quali potrebbero essere i "nuovi sviluppi" e le eventuali "rivalutazioni" non ci è dato sapere, considerate le rassicurazioni offerte dai genitori tramite i loro legali a iscrivere i figli a scuola e mettere a norma la casetta nel bosco prima di riportarci i bambini. Evidentemente non è bastato per convincere lo scaltro collegio giudicante che i fratellini non sarebbero stati in pericolo se avessero trascorso il Natale con la loro famiglia. Avran forse pensato che c'era il rischio che al pranzo di Natale la mamma cucinasse qualche bacca tossica invece dei tortellini. Avran pensato: ormai che li abbiamo portati via, e con tutto il polverone che si è scatenato, lasciamoceli. Tanto le festività son belle anche nelle case famiglia, gli fanno l'albero, qualche benefattore porta i regali avanzi dei bambini fortunati, arriva addirittura un Babbo Natale volontario. Perché, avran pensato, se li liberiamo al primo ricorso qualcuno potrebbe insinuare che abbiamo sbagliato, o che siamo stati esageratamente zelanti, o addirittura approssimativi. E poi avran pensato che sono loro a rappresentare la legge, e non prendono certo ordini da Salvini.

Men che meno dal ministro che ha osato intravedere in loro un certo "Moloch statale" che paragona la macchina burocratica a un potere insaziabile, crudele e distruttivo che divora risorse, vite e energie in nome di un sistema così insensibile da divenire disumano e simbolo di distruzione e oscurità. Poi avran pensato che ormai s'era fatto tardi e che anche loro, quelli del tribunale, dovevano correre via a finire i regali di Natale che in questi giorni c'è un traffico che non si sa, pure all'Aquila.

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