Quasi duemila arrivi tra Cagliari e Messina Strutture ormai al collasso, pronto soccorso in tilt

Catania Strutture di accoglienza al collasso e pronto soccorso pieni. L'impennata di sbarchi del week end pasquale si è protratta ieri con lo sbarco di 816 immigrati a Cagliari a bordo della nave norvegese Siem Pilot. La precedenza è toccata agli stranieri con problemi di salute, a 14 donne incinte e ai bambini, per affidarli alle cure dei sanitari e ai controlli. A Palermo ne sono sbarcati 475, tra cui 12 donne incinte. Erano a bordo della nave cargo panamense Tuna 1. È andato avanti a rilento lo sbarco a Messina dei 1.267 arrivati con la nave mercantile tedesca «Panther», molti in cattive condizioni di salute: non mangiavano e bevevano da giorni. In tutto sono 8.500 i salvati in 72 ore, come se i recenti accordi tra Italia e governo libico non fossero mai stati sottoscritti. E mentre la procura di Catania ha aperto un'inchiesta conoscitiva sulle Ong che, numerose, soccorrono gli immigrati, i volontari delle Ong si lamentano dell'assenza dell'Europa che è assente. I posti per questa ondata sono stati reperiti, e sono già stati indetti alcuni bandi per altri posti, in previsione di nuovi arrivi. Difficoltà nei pronto soccorso, con stranieri e italiani a stretto contatto, come lamentato da alcuni operatori.

All'ospedale «Maggiore» di Modica è ricoverata una 35enne della Costa d'Avorio incinta con una forte emorragia. Per farla giungere a Pozzallo è intervenuta la Capitaneria di Porto che ha coordinato i soccorsi.

Valentina Raffa

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