
È corsa contro il tempo per recuperare la refurtiva sottratta al Louvre. "Si sta facendo tutto il possibile, ovunque, per raggiungere questo obiettivo sotto la guida della Procura di Parigi", ha scritto in serata su X il presidente francese Macron, promettendo che i gioielli saranno recuperati e "i colpevoli saranno assicurati alla giustizia". Un bottino numericamente e solo apparentemente blando, ma dal valore "inestimabile", ha spiegato il ministro dell'Interno, Laurent Nuñez.
A dare un nome ai preziosi rubati è stata la procuratrice di Parigi, Laure Beccuau: si tratta della collana di smeraldi della parure di Maria Luisa d'Austria, moglie di Napoleone I e imperatrice consorte dei francesi dal 1810 al 1814, composta da 32 smeraldi e 1.138 diamanti e un paio di orecchini di smeraldi della stessa collezione; il diadema della parure della regina Maria Amelia e della regina Ortensia, figliastra di Napoleone I; la collana della parure di zaffiri sempre della regina Maria Amelia e della regina Ortensia, composta da otto zaffiri e 631 diamanti; l'orecchino della parure di zaffiri sempre della regina Maria Amelia e della regina Ortensia; una spilla nota come "spilla reliquiario". Dalla seconda vetrina, sono stati presi invece un diadema appartenuto all'imperatrice Eugenia (circa 2mila diamanti) e una grande spilla del corpetto della stessa, moglie di Napoleone III. Tra i diamanti rubati ieri nel complesso, si stima siano circa 8 mila, compresi nei vari gioielli. E si teme che già siano in fase di disassemblaggio, per essere rivenduti singolarmente.
Un nono manufatto, la corona dell'imperatrice Eugenia, è stato abbandonato dai criminali durante la fuga e le sue condizioni sono "in fase di esame", ha spiegato il ministero della Cultura, confermando che "due teche di massima sicurezza" sono state prese di mira durante il furto. Si tratta di manufatti che hanno attraversato l'Europa e le rivoluzioni, custoditi infine a Louvre. Si parla già del furto del secolo; se si contano "solo" i diamanti, una stima provvisoria fatta da vari esperti è ben al di sopra del valore di circa 10 milioni di dollari dei gioielli sottratti all'influencer Kim Kardashian nel 2016 a Parigi. Trattandosi inoltre di preziosi rubati nella sezione dei Gioielli della Corona, al valore monetario si aggiunge quello storico e culturale. Ma il furto di ieri è solo l'ultimo di una serie che ha toccato nelle ultime settimane i musei d'Oltralpe. Domenica scorsa, un orologio d'oro e circa 300 euro sono spariti dal Museo Chirac di Sarran (Corrèze), che ospita i doni diplomatici ricevuti dall'ex presidente francese; lo stesso museo è stato derubato con scasso nella notte tra lunedì e martedì, a poche ore dal primo furto, con una refurtiva da stimare che potrebbe superare il milione di euro. Il 10 settembre sono sparite varie pepite d'oro dal Museo di Storia Naturale (circa 600 mila euro il valore). Sarebbero state fuse subito dopo.
Il 4 settembre, dal Museo Nazionale Dubouché, furto da 6 milioni di euro tra vasi, porcellane di Limoges e tavole cinesi. Secondo una fonte interna al Louvre, il noto diamante Régent, il più grande della collezione profanata ieri, del peso di oltre 140 carati, non sarebbe stato rubato.