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Rai, Anzaldi: "Sui 244 collaboratori esterni intervenga la Corte dei Conti"

Il deputato Michele Anzaldi attacca: "Fin quando Brunetta ed io denunciamo il consistente numero di nuove collaboratori in Rai è un conto, ma quando la denuncia arriva dalla presidente, allora la cosa è esplosiva, ha un valore drammatico ed è giusto quindi chiedere il parere della Corte dei Conti"

Rai, Anzaldi: "Sui 244 collaboratori esterni intervenga la Corte dei Conti"

È il momento di chiedere il parere della Corte dei Conti sui 244 nuovi collaboratori della Rai. Lo sostiene il renziano Michele Anzaldi, segretario della commissione di Vigilanza Rai che mette in evidenza come la denuncia, ora, assuma un diverso valore perché arriva direttamente dal presidente Monica Maggioni.

"Fin quando Brunetta ed io denunciamo il consistente numero di nuove collaboratori in Rai è un conto, - dice Anzaldi all'Adnkronos - ma quando la denuncia arriva dal numero uno dell'Azienda, la presidente, che ha anche una carriera di lungo corso in Rai e che si dissocia dalle scelte fatte, beh allora la cosa è esplosiva, ha un valore drammatico ed è giusto quindi chiedere il parere della Corte dei Conti". "Da giorni si parla di queste 244 nuove prime utilizzazioni del 2016 ma sarebbe stato bello se ci fosse stato un documento ufficiale che entrasse nel dettaglio - osserva il deputato Pd - Così non è stato e solo ora sono usciti particolari di peso: 244 nuovi collaboratori definiti 'tecnico scientificì che non si capisce cosa voglia dire, assunti senza concorso né curriculum rilevanti".

Anzaldi ritiene sia un fatto molto grave in quanto non è chiaro "cosa avrebbero dovuto fare e cosa in realtà hanno davvero fatto" quelli assunti. "E chissà che magari alla fine non si scopra che non hanno neppure lavorato", aggiunge maliziosamente. "In un'azienda di informazione o vieni assunto come giornalista oppure come programmista regista. Il collaboratore tecnico scientifico, invece, cosa fa?", si chiede il deputato dem che condivide pienamente le preoccupazioni della Maggioni. "Il Dg, infatti, assumendo questi 244 collaboratori ha riaperto il famoso bacino della Rai cui è obbligatorio attingere prima di selezionarli all'esterno o tramite concorso e così ora lo ha riempito di persone che non corrispondono alle figure storiche che ci sono in Rai.

C'è il rischio - conclude - di essere costretti ad attingere a un bacino che poi per la maggior parte delle redazioni siano inutilizzabili".

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