Politica

Rai, Di Battista: "È ora di tagliare gli stipendi di Fazio e Vespa"

Dopo le critiche mosse da Luigi Di Maio, ora anche l'ex deputato M5S si scaglia contro lo stipendio d'oro dei due conduttori della Rai

Rai, Di Battista: "È ora di tagliare gli stipendi di Fazio e Vespa"

"È giunto il tempo di una sforbiciata senza precedenti dei costi della politica e non solo. Qua i sacrifici li fanno tutti tranne i politici o i conduttori Rai pagati con denaro pubblico che sono giornalisti, ma non hanno contratti da giornalisti". Lo ha scritto su Facebook Alessandro Di Battista.

L'ex deputato M5S ha spiegato con un post sul social che "vanno fatte le seguenti cose: taglio di 3.500 euro al mese sullo stipendio dei deputati (con un risparmio di circa 22 milioni di euro all'anno); taglio di 3.500 euro al mese sullo stipendio dei senatori (risparmio circa 11 milioni all'anno); taglio di 3.500 euro al mese sullo stipendio di tutti i consiglieri regionali (circa 36 milioni di euro all'anno); abolizione totale di tutte le doppie indennità, sia alla Camera che al Senato che nei Consigli regionali; taglio di oltre 300 parlamentari; adeguamento dei contratti di Fazio e Vespa. Sono giornalisti e guadagnino come loro (massimo 240mila euro lordi all'anno); abolizione dell'assegno di fine mandato-Tfr-per tutti i parlamentari (io, per una sola legislatura ho preso 43mila euro, ovviamente restituiti, pensate le centinaia di milioni di euro che finiscono nel Tfr dei parlamentari)".

Dopo le critiche mosse da Luigi Di Maio, ora anche Di Battista si scaglia contro lo stipendio d'oro di Fazio. E subito il vicepremier pentastellato è tornato sull'argomento difendendo l'amico. "Alessandro Di Battista sta subendo critiche perché ha detto che Fabio Fazio e Bruno Vespa devono ridursi gli stipendi - ha affermato Di Maio -. Non è una crociata contro Fazio e Vespa, ma un tema di giustizia sociale, perché se guadagni 3 milioni all'anno, te lo devi un pò tagliare quello stipendio, perché non è più tempo di mega-stipendi in Rai.

Poi deciderà l'amministratore delegato, ovviamente, ma noi abbiamo tutto il diritto di dire queste cose".

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