Roma È buio fitto sulla nuova governance Rai. Il consiglio di amministrazione naviga ormai verso la scadenza - la conclusione del mandato coincide con l'assemblea degli azionisti che deve tenersi per legge entro il 30 giugno - e sul suo rinnovo si addensano almeno due nuvole cariche di pioggia: l'instabilità politica (con l'assenza di una maggioranza e di un esecutivo) e la complessa sperimentazione della nuova legge voluta dal governo Renzi nel 2015.
La riforma della tv di Stato venne pensata in funzione del nuovo assetto istituzionale voluta dalla Renzi-Boschi - poi bocciato dal referendum - e di una legge elettorale dall'impianto fortemente maggioritario come l'Italicum, azzoppata dalla Consulta. Ora il quadro politico-istituzionale è profondamente cambiato. E l'elezione dei vertici di Viale Mazzini si sta trasformando in un rebus.
Domani partirà la procedura per la nomina del nuovo cda con la pubblicazione sui siti istituzionali di Camera, Senato e Rai dell'avviso della procedura di selezione. I curricula dei candidati-consiglieri dovranno essere pubblicati sui relativi siti internet. Il nuovo cda sarà composto da 7 consiglieri rispetto ai 9 attuali. Due vengono eletti dalla Camera, due dal Senato; al governo, tramite il ministero dell'Economia, ne spettano altri due. La Rai - e questa è la novità più rilevante - dovrà eleggere un proprio consigliere. Per candidarsi occorrono tre anni di anzianità aziendale, almeno 150 firme o la presentazione delle organizzazioni sindacali firmatarie del contratto di lavoro della Rai SpA. Ma soprattutto essersi distinti per «onorabilità, prestigio, competenza professionale e notoria indipendenza di comportamenti». I circa 10mila assunti a tempo indeterminato saranno gli aventi diritto. Di questi circa 5.000 sono iscritti ai sindacati. Il consigliere eletto aggiungerà al proprio stipendio un gettone da 66mila euro, ma dovrà restare complessivamente sotto il tetto dei 240mila. Complicata anche l'elezione del presidente che spetta alla Vigilanza Rai con una maggioranza dei due terzi.
Il primo nodo, comunque, sarà la selezione dei curricula. Ne arriveranno centinaia e spetterà ai presidenti delle Camere non farsi travolgere e individuare i più meritevoli. Una scelta difficile per un complesso meccanismo in fase di sperimentazione.FdF
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.