Record di contagi. Quasi 80mila casi (oltre 200 morti). Non è solo effetto della corsa ai test

Dover raccontare di bollettini Covid così tragici per il secondo Natale di fila è avvilente. I casi registrati ieri sono stati quasi 80mila, per la precisione 78.313

Record di contagi. Quasi 80mila casi (oltre 200 morti). Non è solo effetto della corsa ai test

Dover raccontare di bollettini Covid così tragici per il secondo Natale di fila è avvilente. I casi registrati ieri sono stati quasi 80mila, per la precisione 78.313.

E se i morti non fossero stati 202, avremmo anche potuto stemperare dicendo che il virus assomiglia sempre più a un raffreddore. O raccontando che il numero dei contagi giornalieri è alto solo in conseguenza al boom di tamponi fatti sotto le feste, ieri più di un milione (un positivo ogni 13 test). In parte è anche vero: il Covid si sta «raffreddorizzando» sostengono i virologi. Ma i casi gravi continuano comunque ad aumentare. Tanto che gli ospedali cominciano a essere in sofferenza: sono undici le regioni in cui è stata superata la soglia critica dei ricoveri (oltre il 15% dei posti letto occupati) e tredici quelle in cui i reparti di terapia intensiva solo pieni oltre il 10%.

Ovviamente, ora che i tamponi stanno diventando introvabili e che la corsa al test si sta stemperando, anche il numero ufficiale dei contagi potrebbe calare. Quel che preoccupa però è il numero degli intubati e dei decessi che - tampone o non tampone - ci sono. Sono quelli i record negativi che non vorremmo più raccontare. E, stando a quanto sostengono gli epidemiologi, non è finita qui, perchè gli effetti della variante Omicron non sono ancora del tutto evidenti nei numeri.

«Per il Capodanno c'è il rischio di una impennata dei casi vista la velocità di Omicron - sostiene Guido Rasi, consulente del commissario per l'emergenza Francesco Paolo Figliuolo e direttore scientifico Consulcesi Club - Quindi occorre molta cautela e accelerare con la terza dose, che è fondamentale anche per proteggerci dalla nuova variante. E questa è una buona notizia».

A breve cambierà anche la mappa delle restrizioni. Da lunedì prossimo Calabria e Marche potrebbero passare da zona gialla a zona arancione. Potrebbero invece diventare gialle la Lombardia (che ieri ha registrato quasi 30mila casi), il Piemonte (con 7mila positivi in un giorno) e il Lazio (4.200 nuovi contagiati). In realtà, viste le restrizioni già in atto, cambierà poco nella percezione dei cittadini. Soprattutto dopo l'obbligo della mascherina Ffp2 su mezzi pubblici, treni, aerei, cinema, teatri. Ma servirà a mettere un freno alla quarta ondata.

Altro aspetto da monitorare riguarda i bambini, soprattutto i piccolissimi. Se da un lato la campagna vaccinale della fascia 5-11 procede bene (sulla soglia dei 200mila i bimbi con la prima dose), dall'altro cresce il numero dei ricoverati. «Ci aspettavamo una crescita dei casi tra i bambini, con aumento dei positivi e dei ricoveri. E così è stato - sottolinea Andrea Campana, responsabile del Centro Covid di Palidoro dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma - Abbiamo i posti letto Covid tutti occupati, con in media una degenza breve, una situazione molto simile a quella della prima ondata. L'età media dei ricoverati, al 24 dicembre, vede il 55% sotto i 5 anni, il 24% sopra 12 anni e il 21% tra 5-12 anni.

Si sta abbassando l'età, se analizziamo il dato vediamo che c'è un incremento di positivi sotto l'anno di età e in particolare sotto i tre mesi, le fasce che ci hanno impegnato di più anche nelle altre fasi della pandemia».

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