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Reddito di cittadinanza: Campania batte il Nord. Recovery, martedì ok Ue

La regione da sola ha più assistiti di tutto il Settentrione. L'esame della Von der Leyen

Reddito di cittadinanza: Campania batte il Nord. Recovery, martedì ok Ue

In Campania ci sono più famiglie che percepiscono il reddito di cittadinanza che in tutto il Nord. Il dato di maggio emerge dalle tabelle dell'Osservatorio dell'Inps: nel mese scorso sono stati 255.245 i nuclei beneficiari. Con un aumento rispetto a marzo, quando stando ai dati Inps parlavano di 235.427. Il numero supera quello delle 244.113 famiglie che lo percepiscono nel Nord Italia. Complessivamente le persone che lo percepiscono in Campania sono 716mila, l'importo per famiglia medio è di 623 euro. Al Nord invece le persone coinvolte sono 557mila e l'importo medio per ogni nucleo è di 479 euro. Un trend in linea con i mesi scorsi: a pesare di più per coperture finanziarie è Napoli, dove a marzo 157mila famiglie percepivano il reddito o la pensione di cittadinanza pari a quelle in tutto il Nord. Per una spesa di 102,2 milioni di euro a marzo per il solo capoluogo campano, a fronte di 109 per il Nord. La seconda regione per numero di famiglie che possono contare sulla misura è la Sicilia con 222.902 nuclei percettori.

Dati di fronte ai quali il Movimento Cinque Stelle rivendica la «cintura di protezione sociale che ha garantito stabilità al Paese in un momento difficilissimo», dice la deputata Tiziana Ciprini. Ma è lo stesso sindaco di Napoli, Luigi de Magiastris, capoluogo della regione dove vive gran parte dei beneficiari, a essere critico: «Il reddito di cittadinanza ha avuto, ha e può ancora avere una sua funzione ma ha perso molto della sua potenzialità progressiva. Non si può pensare di utilizzarlo a vita perché altrimenti creiamo assistenzialismo e mettiamo in difficoltà anche la ripresa del lavoro e dell'economia del Paese». Il riferimento è alle difficoltà crescenti denunciate dalle attività economiche nel reperire lavoratori stagionali proprio nel momento della ripresa: «Ritengo non sia stato fino ad ora utilizzato al meglio ma esclusivamente come situazione di mantenimento e che sta facendo registrare a Napoli e nel Paese anche difficoltà notevoli in diversi comparti che si stanno scontrando con una scarsa disponibilità di profili lavorativi perché alcuni ritengono più conveniente percepire il reddito. Attenzione - attacca il sindaco uscente - perché significa miliardi di euro che va bene investire se servono a sostenere le povertà e a provare a immettere persone nel mondo del lavoro, ma è un problema se diventa assistenzialismo a vita che conviene o è convenuto a qualcuno per fare politica e voti».

In tutta Italia invece a maggio i nuclei percettori di reddito o pensione di cittadinanza sono stati 1,3 milioni per oltre 2,92 milioni di persone coinvolte, per un importo medio di 551 euro e 717 milioni di spesa. Nei primi cinque mesi del 2021 le famiglie che hanno ottenuto almeno una mensilità del beneficio sono state 1,6 milioni per quasi 3,6 milioni di persone. Rispetto al 2019 c'è stato un incremento e del 16% di nuclei beneficiari e una crescita dell'importo erogato del 2%. In tutto il Sud e nelle Isole, le famiglie titolari a maggio sono 818.603 per 1,9 milioni di persone coinvolte. Tra reddito di cittadinanza, pensione di cittadinanza e reddito di emergenza, (Rem) - che con il decreto Sostegni-bis è stato prorogato fino a settembre - i nuclei raggiunti da aiuti per il contrasto della povertà sono oltre 1,7 milioni, pari a circa 4 milioni di persone.

Ieri intanto è proseguito l'esame del dl Semplificazioni davanti alle commissioni riunite Affari costituzionali. In audizione Confindustria ha chiesto che «anche i prossimi provvedimenti abbiano la medesima ambizione riformatrice, in modo da produrre effetti permanenti sulle nostre amministrazioni, anche al fine di rafforzarne le capacità gestionali e favorire, così, la realizzazione di investimenti innovativi in partnership pubblico-privato». E soprattutto per «realizzare gli interventi previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza».

Dopo l'approvazione da parte della commissione Ue dei piani di ripresa di Portogallo, Spagna e Grecia, la presidente Ursula von der Leyen ha annunciato che sarà in Italia martedì 22 giugno per l'approvazione ufficiale del Pnrr italiano.

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