Elezioni Regionali 2020

Regionali Calabria, il M5s sceglie Aiello ma si spacca in due

Il voto su Rousseau ratifica la candidatura di Aiello. Che però ottiene il sì solo dal 53% dei votanti. I grillini si avvicinano alle elezioni sempre più divisi

Regionali Calabria, il M5s sceglie Aiello ma si spacca in due

Il M5s finalmente ha il suo candidato alla presidenza della Calabria, ma è spaccato in due. Il risultato delle Regionarie su Rousseau (il voto oggi, dalle 10 alle 19), se da una parte ratifica la nomina del professore universitario Francesco Aiello, dall'altra certifica le lacerazioni dei pentastellati calabresi.

Su un totale di 2.167 preferenze, il docente di Politica economica ha ottenuto soltanto 1.150 'sì', pari al 53,1% dei votanti. Aiello ha insomma superato a stento la soglia necessaria per ottenere la nomination. A far rumore è il restante 46,9% degli elettori grillini, che sostanzialmente hanno bocciato la discesa in campo di un candidato incapace di unire il Movimento, alla vigilia della sfida elettorale del 26 gennaio.

A pesare sul risultato finale il controverso rapporto di Aiello con buona parte dei deputati e senatori calabresi, molti dei quali avrebbero preferito che il Movimento appoggiasse l'imprenditore Pippo Callipo. L'ex presidente regionale di Confindustria è stato per molte settimane la prima scelta dei pentastellati, che poi erano stati costretti a virare su Aiello dopo un temporaneo ritiro del 're del tonno'.

Callipo è poi tornato nella mischia con una sua lista civica, 'Io resto in Calabria', e ha subito trovato il supporto del Pd. I dirigenti dem erano convinti che potesse essere la mossa giusta per attirare il M5s dentro un nuovo patto giallorosso in salsa calabrese. Non è stato così, perché i grillini, in linea con le direttive di Di Maio, hanno preferito la corsa autonoma. Aiello si è perciò ritrovato in prima linea, senza però mai scaldare i cuori di attivisti e parlamentari.

I grillini duri e puri, in particolare, non gli perdonano il fatto di essersi proposto, nel 2015, come assessore nella giunta regionale dell'odiato Mario Oliverio, governatore del Pd. Le tensioni interne si sono poi accresciute dopo la scoperta della villetta semi-abusiva che Aiello possiede a Carlopoli, in provincia di Catanzaro.

A dar voce alla protesta è stata soprattutto la deputata Federica Dieni, secondo cui l'alleanza con Callipo sarebbe stata "l'unica mossa tatticamente intelligente". Invece c'è Aiello, che "non è un candidato forte né radicato nel territorio".

Il prof dell'Unical è consapevole delle fratture interne. E infatti nella sua prima dichiarazione post-voto ha ribadito che "c’è bisogno di unità assoluta, e a riguardo vorrò incontrare gli attivisti del Movimento 5 Stelle con cui non sono ancora riuscito a parlare, per definire tutti insieme il nostro progetto politico di cambiamento reale della Calabria".

Venerdì prossimo, a Catanzaro, è atteso il capo politico Di Maio, che incoronerà Aiello e tenterà di tenere unito il Movimento. Non sarà facile. Il risultato delle Regionarie fotografa infatti meglio di qualsiasi analisi esterna il particolare momento storico dei 5 stelle, che ora si ritrovano a correre con un candidato che divide vertici e base.

Senza contare il contesto più generale, nel quale i pentastellati avranno come avversario il Pd, cioè quello stesso partito con cui governano il Paese.

Una contraddizione i cui effetti nelle urne restano imprevedibili.

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