Matteo Renzi tira un sospiro di sollievo. "Buoni i dati delle amministrative - scrive su Facebook il segretario del Pd - adesso avanti per i ballottaggi. In bocca al lupo ai sindaci già eletti". Renzi si sofferma su una veloce analisi del voto in un post in cui, perlopiù, racconta di una visita che ha fatto, in due paesi duramente colpiti dal terremoto.
"Il giorno dopo le elezioni - prosegue il leader Pd - solitamente si fanno tante analisi, chiacchiere e discussioni, come è persino naturale. Noi oggi abbiamo fatto una scelta diversa. Con il presidente del Lazio Nicola Zingaretti abbiamo preso una macchina e siamo saliti ad Accumoli e Amatrice per fare il punto sui cantieri. Senza dirlo ai giornali, senza dirlo a nessuno. Perché avevamo promesso che saremmo stati vicini a questi nostri connazionali anche a telecamere spente. Ed è quello che stiamo continuando a fare. In questi luoghi bisogna andare il giorno dopo delle elezioni, non in campagna elettorale. E continuare a lavorare, passo dopo passo, perché la vita riparta davvero. Avanti, insieme".
Renzi, dunque, torna a voler marcare le distanze e a mostrarsi diverso dagli altri politici. Lui va dai terremotati, ma a telecamere spente.
E dopo, non prima le elezioni. Vuol mandare questo messaggio: fidatevi, io sono diverso. È un Renzi che vuol tornare alle origini, quando un giorno sì e l'altro pure diceva di voler rottamare la politica.
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