Renzi le prova tutte: "Legge elettorale in 3 mesi"

Il leader Pd spara le ultime cartucce: "Beppe? Ci vediamo in tribunale". L'assist di Napolitano

Renzi le prova tutte: "Legge elettorale in 3 mesi"

Roma - Il duello con Beppe Grillo. «Non è vero che togliamo il diritto di voto agli elettori, togliamo ai senatori un po' di burocrazia e stipendi. E non è vero che ho fatto vedere una scheda falsa, è quella che i cittadini potranno avere se passerà la proposta Chiti. Se vogliano denunciarmi, facciano. Io domani sarò a Palermo, sanno qual è il percorso per il tribunale...». La disputa su chi è più anti-Casta. «Io ho 41 anni, sono un boy scout della provincia di Firenze, sono profondamente diverso dagli altri politici, non sto qui a scaldare la seggiola. Vedo gli altri Paesi correre più di noi e in Italia vedo tanti ostacoli. Domenica si vota su questo. Con il No le poltrone restano le stesse. Il sistema politico, la Casta, resta lo stesso. I danni non si vedrebbero soltanto lunedì mattina, ma soprattutto per la prossima generazione». Le prime, timide, buone notizie economiche. «L'Istat ha ufficializzato che, per la prima volta dopo anni, la crescita negli ultimi 12 mesi ha raggiunto il più 1%. I dati dimostrano che siamo sulla strada giusta. Un grande risultato, certo, ma non siamo soddisfatti. Pensate a quello che potremmo fare se avessimo un sistema meno burocratico». La stangata al governo tecnico, non si sa mai. «Nel 2012 ci aveva lasciato a un Pil del -2,3%».

Mancano 48 ore al voto e Matteo Renzi vola qua e là per l'Italia e per le tv sparando le ultime cartucce. E ad inquadrare il bersaglio grosso, M5S, gli dà una mano Giorgio Napolitano. «In questo momento storico - dice l'ex capo dello Stato - in questa fase in Europa, abbiamo bisogno assai più di prima di alta professionalità. Non abbiamo bisogno di scegliere persone e dettare indirizzi attraverso un clic», King George fa «fatica ad abbracciare questo pseudo metodo di coinvolgimento popolare» e sostiene che bisogna reagire a «questa ondata semplificatrice e dire che non esiste politica senza professionalità e neppure un mondo senza élite, sia pure nei termini giusti».

Napolitano parla alla Luiss. Renzi invece è ovunque. Venezia, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, prima di chiudere a Firenze la dov'era partito. Un'overdose? Lui prova a scherzarci su: «Ci aggiorniamo a domani mattina alle 9.30 con il #Matteorisponde. Non vi mancherò, tra poco sarò in tv da Lilli Gruber. L'importante che non mi denunciate per stalking». Troppa personalizzazione? «Chi mi dice comunque ti devi dimettere, chi no, non ti devi dimettere... Domando: chi è che sta personalizzando? I politici, da mesi, parlano solo di questo, perché interesse del No che non si affronti il contenuto della riforma».

E la legge elettorale? «Si può fare in tre o sei mesi, però il referendum non è su questo». Sì, va bene, ma se perde che cosa fa, torna alla Ruota della fortuna? «Sarei felicissimo, vent'anni fa con Mike Bongiorno e Paola Barale ho vinto anche un sacco di soldi».

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