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Renzi sfida l'Ue: "Terremoto e migranti fuori dal patto di Stabilità"

A Quinta Colonna (Rete 4) il presidente del Consiglio assicura che "i soldi che spendiamo per i migranti, per il terremoto, soprattutto per le scuole, non li voglio conteggiati nel patto di stabilità". E se l'Ue si mette contro? "Non si mettono contro, perché lo facciamo lo stesso", assicura il premier

Renzi sfida l'Ue: "Terremoto e migranti fuori dal patto di Stabilità"

Matteo Renzi torna a sfidare i rigidi vincoli imposti dall'Europa in materia di spesa pubblica. Ai microfoni di Quinta Colonna (Rete 4) il premier osserva: "C'è una cosa che si chiama patto di stabilità europeo, ho detto che ci sono due voci: le spese per i migranti e quelle per il terremoto voglio che non siano contati a livello europeo. lo abbiamo chiesto e lo facciamo, punto. Noi lo si fa lo stesso in virtu" della cosiddetta clausola eccezionale".

"L'Europa ha preso un bello schiaffo con la Brexit - prosegue Renzi - ha preso un bel cazzotto sullo stomaco. Non vogliamo fare una figuraccia. Abbiamo organizzato dei vertici insieme, ma ora l'atteggiamento di Merkel e Hollande mi sembra che sia cambiato. Non ci metto mica la faccia su una cosa che non mi convince". Poi avverte Parigi e Berlino: "Se volete fare le cose serie ci sono, ma non è pensabile che lasciate sola l'Italia". Poi chiarisce: "Non si fa la guerra all'Ue, amici come prima". Ma se si pensa che sull'immigrazione l'Italia diventi una "sorta di imbuto" a cui nessuno dà una mano, noi non ci stiamo". In Europa fanno gli "splendidi ma poi ci lasciano soli, non esiste".

Capitolo migranti. "Aiutarli a casa loro" è il modo migliore, riconosce Renzi. Che poi osserva: "Per me la priorità è bloccare le partenze. Ecco cosa intendo per aiutare l'Africa". E ancora: sui migranti "non si può fare il pianto del giorno dopo, poi nessuno fa più nulla tanto poi c'è l'Italia. Questo ragionamento è incomprensibile". Pensare che noi siamo una sorta di imbuto - ha ribadito - non va bene".

Dagli stipendi dei senatori ai rimborsi dei gruppi passando per le spese dei funzionari. Il presidente del consiglio, pennarello blu alla mano e lavagna bianca, spiega punto per punto i risparmi derivanti dalla riforma costituzionale. Senza far mancare battute di spirito e affondi con il conduttore Paolo Del Debbio, come quando, non trovando un pennarello rosso, si lascia sfuggire: "Il suo editore il rosso non può proprio vederlo...". Automatico il collegamento con quel "Patto degli italiani" siglato da Berlusconi nello studio di Porta a Porta. Renzi ne è consapevole e si preoccupa di avvertire: vada per la lavagna, "l'importante è che non mi si porti tavolo e scrivania, senno è come quell'altro".

Renzi al solito non risparmia le promesse. "Alle pensioni minime, a quelli che arrivano fino a 750 euro, viene data oggi una quattordicesima, circa 40 euro al mese. A questi raddopiamo la quattordicesima, in un'unica soluzione. L'obiettivo - aggiunge - è avvicinarci a mille euro". Sempre sul tema pensioni Renzi prosegue: "La questione è molto delicata e non faccio promesse invano. Gli ottanta euro non andavano ai pensionati. Abbiamo fatto una misura che riguardava il lavoro, poi la tassa sulla prima casa e tasse agricole. Quello che restava fuori sono le pensioni. Ora vogliamo dare una mano. Quest'anno - insiste - si fanno Ires e Iri, si abbassano tutte e due. Altra cosa sono le pensioni. A quelli che non sono potuti andare in pensione per la legge Fornero daremo l'Ape, un anticipo, in cambio di circa il cinque per cento in meno. E' una scelta, nessuno deciderà per conto degli altri. Si tratta di persone che sono state fregate, ma non voglio essere demagogico: hanno un pò esagerato lo scalone".

Una stoccata la rivolge al Movimento 5 Stelle, per il secco no alle Olimpiadi di Roma pronunciato dalla giunta Raggi. Secondo Renzi quel no "è un'ammissione di debolezza". Paura di Grillo? "No. Se gli italiani vogliono Grillo, votino Grillo. Io penso che non si possa sempre dire no". Renzi spiega che il no ai Giochi "è un'ammissione di debolezza" se la motivazione è "non si fanno le Olimpiadi perché tra 8 anni ci sono ancora i ladri...

Se ci sono i ladri bisogna mandarli in galera".

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