Erica OrsiniLondra Integrate e senza velo. È così che il Premier David Cameron vuole le donne musulmane, almeno quelle che vogliono restare nel suo Paese. E dopo averle incitate ad imparare bene l'Inglese per evitare di rimanere ghettizzate, il Primo Ministro britannico sembra ormai convinto ad appoggiare una riforma che vieti di indossare il velo integrale nell'ambito di istituzioni pubbliche come scuole o tribunali. Il governo sta per annunciare un pacchetto di misure per combattere la radicalizzazione islamica e la segregazione di genere e tra queste ci sarebbe anche l'obbligo di rimanere a viso scoperto qualora il ruolo e l'occasione lo richiedano. Perché, se conoscere e parlare bene la lingua del posto dove si vive permette di integrarsi pienamente nella società, allora anche rispettare alcune regole basilari della stessa società diventa essenziale. Per raggiungere il primo obiettivo l'esecutivo ha appena stanziato venti milioni di sterline da destinare all'insegnamento della lingua poichè delle 190mila donne musulmane residenti in Regno Unito, soltanto una piccola parte si esprime fluentemente in inglese. La decisione non è stata accolta favorevolmente dalle comunità islamiche che hanno accusato il Premier di superficialità. Figuriamoci come verranno prese le misure che il governo si appresta a varare per evitare che, soprattutto le giovani generazioni, siano prede facile del richiamo delle sirene dell'Isis. Oltre a vietare il velo, si pensa anche a bandire la segregazione sessuale durante gli incontri che si svolgono negli edifici pubblici e l'obbligo per le scuole di informare immediatamente le autorità nel caso uno studente smetta all'improvviso di frequentare le lezioni. Ben consapevole del vespaio di polemiche che si accinge a sollevare, il Primo Ministro ha già optato per una riforma soft, soprattutto riguardo alle regole che riguardano il velo islamico. Nulla di simile al divieto messo in atto dai francesi nel 20101, semmai la libertà offerta alle singole istituzioni di chiedere ai propri dipendenti di non coprirsi il volto durante l'orario di lavoro, una richiesta che peraltro molti ospedali pubblici portano avanti già dal 2013. E sempre nello stesso anno un giudice londinese aveva ordinato ad un'avvocatessa musulmana di togliersi la niqab nel corso delle sue funzioni chiedendo però al governo istruzioni più precise in materia. Alcuni membri conservatori guardano con entusiasmo anche ad un divieto più radicale, ma per ora Cameron rimane cauto.
«Penso che nel nostro Paese ognuno dovrebbe essere libero di indossare ciò che vuole - ha dichiarato alla Bbc - quello che importa è che in alcuni casi, come nelle scuole dove tutti indossano un'uniforme non si venga meno a quest'obbligo. Oppure se hai bisogno di vedere una persona in faccia perchè stai effettuando dei controlli di sicurezza, in questi casi io appoggerò sempre le richieste messe in essere dagli organismi che ci rappresentano».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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