Ricorsi su ricorsi a Napoli: indaga pure la procura

Bassolino incontra Guerini e oggi riunisce i suoi. Anche la Valente annuncia un'istanza

Simone Di MeoNapoli Grande è la confusione sotto il cielo dem, e la situazione è tutt'altro che eccellente. Il Pd a Napoli è a un passo dall'implosione. Questa mattina, Antonio Bassolino riunisce i suoi al Teatro Augusteo per l'offensiva finale in vista di una (probabile) candidatura con una lista civica. Ieri, l'ex sindaco ha incontrato per un'ora e mezza il vicesegretario Lorenzo Guerini. «C'è stato uno scambio di opinioni e di idee ha detto il numero due del Nazareno Ci siamo ascoltati e parlati perché fa sempre bene parlarsi. E non ci sarà una lista civica di Bassolino».Resta quindi il ricorso-bis presentato da Bassolino, e firmato dal suo vice ai tempi di Palazzo San Giacomo, l'avvocato Riccardo Marone, contro i risultati delle primarie di domenica scorsa che lo vedono sconfitto per appena 400 preferenze nei cinque seggi immortalati dal video di Fanpage sui presunti brogli. L'ex fascia tricolore chiede l'«annullamento della proclamazione» perché sarebbe stato violato l'articolo 48 della Costituzione, che garantisce la libertà di voto, e per la presenza durante la seduta del comitato organizzatore del segretario provinciale del Pd di Napoli, il renziano Venanzio Carpentieri. I verbali dei 78 seggi sono stati discussi e convalidati in appena 45 minuti. Ossia, uno ogni trentaquattro secondi.«Il ricorso è un suo diritto - ha detto Guerini - come previsto dal regolamento, quindi è giusto che la commissione di garanzia, che non è del Pd ma della coalizione, lo esamini con molto rigore e attenzione. Come ha fatto e come deve fare».E la vincitrice Valeria Valente? Dopo aver offerto il ramoscello d'ulivo a Bassolino («possiamo battere de Magistris solo stando insieme») ha deciso di passare al contrattacco. Presentando a sua volta una istanza per «verificare se iscritti del Pd abbiano tenuto comportamenti lesivi dell'onorabilità del partito e degli stessi candidati, durante le primarie». La deputata chiede che la commissione «possa visionare l'intero video attraverso anche una corretta interlocuzione con i produttori al fine di comprendere se vi siano ulteriori casi su cui intervenire» nella convinzione «che si procederà con il rigore necessario e che ogni violazione sarà sanzionata con la severità necessaria».Una scelta che pare un po' un autogol considerato che il grande accusato è un suo convinto sostenitore, il consigliere comunale Antonio Borriello immortalato mentre porge un euro a un elettore. Tanto che Bassolino ha gioco facile a capovolgere a suo favore l'iniziativa. «Vuol dire - ha commentato - che ha cambiato linea? Mi fa piacere.

Il ricorso che ha presentato è la conferma che evidentemente diverse cose non sono andate e per quello che riguarda me si vada avanti senza guardare in faccia a nessuno».Intanto, in Procura si sta esaminando il caso. Per ora si tratta di una inchiesta esplorativa in cui non ci sono indagati né reati. Ma potrebbero presto iniziare gli interrogatori dei testimoni.

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