Coronavirus

La riforma non sia guidata dalle ideologie

Vi è una paradossale "nostalgia del virus", che accomuna i no vax impenitenti e i "poliziotti" della pandemia.

La riforma non sia guidata dalle ideologie

Vi è una paradossale «nostalgia del virus», che accomuna i no vax impenitenti e i «poliziotti» della pandemia. E lo vediamo di fronte alla decisione del governo di smarcarsi dalla politica sanitaria del precedente esecutivo, come del resto annunciato in campagna elettorale. Da qui l'intenzione, non solo di attenuare la campagna vaccinale e di eliminare totalmente il greenpass, ma anche di «perdonare» chi ha contravvenuto alle norme, dalla sospensione delle multe ai no vax al reintegro dei medici ribelli. L'idea di togliere il bollettino giornaliero è condivisibile: probabilmente è sempre stato inutile, a maggior ragione ora. Più discutibile l'idea di graziare i medici no vax: ma, in nome del pragmatismo e di un approccio liberale e garantista, si può anche apprezzare, tanto più che gli ospedali soffrono una carenza cronica di organico. Togliere le multe ai no vax? Era una misura simbolica, ma il rispetto della legge si nutre anche e soprattutto di simboli. Tutto bene dunque? Diciamo che sarebbe ora di lasciarsi alle spalle l'uso politico del covid, da una parte e dall'altra. Certo, come ha messo in guardia ieri il presidente della Repubblica, la pandemia non è finita e occorre essere molto vigili, perché il virus ha dimostrato, nelle sue varianti, di essere sfuggente; del resto, da altri Paesi arrivano segnali di aumenti dei positivi. Per questo sarebbe sbagliato voler processare più o meno metaforicamente la politica pandemica del governo Draghi, che del resto questo giornale ha sempre difeso. Tuttavia sbaglia anche il Pd a politicizzare la questione, come se il vaccino fosse di sinistra e l'irresponsabilità negazionista di destra. Così come il covid non è né di destra né di sinistra, la politica di lotta al virus è stata condotta più o meno allo stesso modo, sia da governi conservatori che progressisti. Tuttavia, in alcune passate affermazioni del precedente ministro della Sanità, abbiamo sentito dire che la pandemia sarebbe stata una grande occasione per il rilancio del socialismo. Inaccettabile poi sentire Letta dire che, ci fosse stato il governo Meloni al posto di Draghi, avremmo avuto un'ecatombe. Oltre che una propaganda su quelli che sono morti veramente, questa affermazione dimostra il vuoto di idee della opposizione di sinistra. Sono loro, oggi ad essere i nostalgici del virus, esattamente l'altra faccia speculare a quelli che gridavano e che ancora gridano alla «dittatura sanitaria». Per favore no.

Siamo vigili e attenti, ma andiamo oltre.

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