Rischio crolli, chiusi 2 viadotti sull'A26

Decisione dopo il summit Autostrade-pm. Allerta Po, esonda il Ticino

Rischio crolli, chiusi 2 viadotti sull'A26

Svolta nell'indagine sui falsi rapporti di sicurezza sui viadotti. Ieri alle 21.30 la Direzione di Tronco di Genova di Autostrade per l'Italia, d'accordo con i pm, ha comunicato la chiusura in entrambe le direzioni dell'autostrada A26, compresa tra l'allacciamento con l'autostrada A10 e lo svincolo di Masone. La misura viene assunta per consentire l'esecuzione di verifiche tecniche sui viadotti Fado Nord e Pecetti Sud, presenti in tale tratta.

E i risultati di tali verifiche verranno condivisi con gli enti competenti. Ma la decisione crea disagi per la circolazione stradale a Genova e dintorni, considerando il crollo di Ponte Morandi e il viadotto sull'A6. E c'è paura. Nel weekend lo spettro erano state le frane. Ieri invece fiumi e laghi, ingrossati dalla pioggia dei giorni scorsi. Il maltempo non ha dato tregua a Pavia e tra domenica notte e ieri mattina il Ticino è esondato lungo il Borgo Basso. L'acqua ha invaso via Milazzo superando gli argini. Nell'Alessandrino, il livello del fiume Bormida e del Tanaro sono scesi, ma rimangono 200 le persone sfollate ripartite tra vari comuni e 160 quelle isolate. Molti ancora i disagi per le strade, a causa di frane e allagamenti e anche ieri è rimasta chiusa la ferrovia Acqui-Alessandria. «In Piemonte ci sono almeno 130 strade chiuse, dunque una regione completamente bloccata con oltre 550 sfollati che hanno dormito negli alberghi messi a disposizione dalla protezione civile e altre 600 persone almeno isolate nell'acquese e nel Bormida», ha dichiarato il governatore Alberto Cirio, annunciando la richiesta di stato di calamità.

A Venezia il fenomeno dell'acqua alta è sempre più frequente. «Non è possibile vivere così - detto il sindaco Luigi Brugnaro -. Questa situazione non è il Mose che la risolve, vanno fatti marginamenti e se non sono opere legate al Mose, sono della Legge speciale che va finanziata e fatta in maniera veloce». Il Po, invece, viene costantemente monitorato anche a Piacenza e a Cremona, dove il livello di attenzione nelle ultime ore è stato elevato da arancione a rosso. A Montemarciano, in provincia di Ancona, un tratto di circa 50 metri del lungomare è stato distrutto dalla violenta mareggiata. Critiche anche le condizioni in Calabria, alcune strade erano state invase dall'acqua a Reggio e Lamezia Terme (Cz). Nonostante il declassamento dello stato di allerta, permangono criticità sul territorio legate a frane e smottamenti, con la viabilità che ne ha risentito. Complessa anche la situazione sul Tirreno Catanzarese. Sull'autostrada A2 del Mediterraneo, invasa da fango e acqua, la circolazione è proseguita a singhiozzo. Le scuole, invece, sono rimaste chiuse. Sorvegliati speciali anche i fiumi in Basilicata. Viene monitorato soprattutto il Basento, in provincia di Matera.

In Sardegna sospeso il traffico ferroviario sulla linea Porto Torres-Chilivani, fra Sassari e Scala di Giocca per l'esondazione del Rio Calamasciu. Circolazione ferroviaria ferma anche in Sicilia, nel tratto fra Gela e Dirillo.

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