Fontana adesso rivela: "L'ospedale in Fiera? Chiesto dal governo..."

Il governatore lombardo Attilio Fontana ha spiegato perché è nato l'ospedale in Fiera: "Il governo ci ha chiesto di raddoppiare il numero di letti in terapia intensiva"

Fontana adesso rivela: "L'ospedale in Fiera? Chiesto dal governo..."

L'ospedale in Fiera a Milano? È stato costruito per un motivo ben preciso: il governo aveva chiesto alla Regione Lombardia di raddoppiare il numero di posti in terapia intensiva, e Attilio Fontana ha eseguito gli ordini da buon amministratore. È questa la spiegazione fornita dal governatore lombardo al quotidiano La Verità nel corso di un'intervista che ha ripercorso tutte le tappe dell'emergenza sanitaria (e non solo).

"L'ospedale in Fiera è stato costruito perché il governo ci ha chiesto di raddoppiare il numero di letti in terapia intensiva da poco di 700 che avevamo prima del Covid a 1.456. Contro di me – ha esordito Fontana - è stata ordita una campagna di false notizie, il tempo sarà galantuomo. E altro che Stati generali: la Lombardia ha già stanziato 3 miliardi di soldi veri per investimenti nei prossimi due anni perché i Comuni possano avviare le loro opere pubbliche". A proposito dell'ospedale, Fontana ha fatto presente che l'edificio potrebbe essere smantellato "spendendo altri milioni per fare altri posti letto, ma dato che ci sono mi sembra una follia".

La compagna "anti Lombardia"

Ieri, intanto, c'è chi è sceso in piazza per contestare (nei giorni scorsi non sono mancate neppure le minacce) la gestione alla crisi portata avanti da Fontana e dall'assessore Giulio Gallera. "Ognuno è legittimato a protestare e a dire quello che ritiene. La cosa importante è che il Papa ha dimostrato vicinanza e ha ringraziato tutti per il grande lavoro che è stato fatto. Se qualcuno ritiene che le cose non siano state fatte bene, è libero di contestare. Noi però andiamo avanti per la nostra strada e continuiamo a impegnarci per difendere la nostra gente da quello che è stato un evento imprevisto, imprevedibile e incredibile, che abbiamo contrastato in maniera molto buona".

Fontana si è tuttavia scagliato contro la campagna anti Lombardia. Una campagna che "ha creato bugie e false notizie" ma che soprattutto "nasce da valutazioni politiche di parte". Alcuni esempi? L'assenza di mascherine ai medici di base. "Non è nostro compito – ha spiegato il governatore - perché il rapporto contrattuale è con il ministero". E poi le zone rosse: "È stato detto che era compito mio farle, stata detta quella falsissima cosa sulle case di riposo. Tutta una certa narrazione è costruita ad arte".

La collaborazione chiesta dalla sinistra al centrodestra livello nazionale non è coerente con quanto sta accadendo in Lombardia. "Mi sembra che la coesione chiesta a Roma sia una presa in giro – ha aggiunto Fontana - Se così non fosse ci sarebbe un rapporto di costruttività anche qui da noi, dove invece assistiamo soltanto ad attacchi fuori luogo".

Virus e seconda ondata

Per quanto riguarda la crisi sanitaria, Fontana ha dichiarato che la Regione è preoccupata "nella giusta misura". "Noi – ha aggiunto - continuiamo a raccomandare il rispetto di tutte le precauzioni che abbiamo indicato. Non dobbiamo convincerci che sia finito tutto, noi stiamo vincendo una battaglia che però è ancora in corso".

Gli esperti hanno predetto una possibile seconda ondata del virus in autunno. Ma Fontana non intende sbilanciarsi: "Le persone serie con le quali parlo dicono che nessuno può prevedere se ci sarà o no. Dato che non c'è la certezza dobbiamo seriamente preoccuparci come se ci fosse e attuare tutte le misure necessarie come se la cosa dovesse verificarsi. Poi spero che siano tutte misure inutili, ma meglio avere qualche letto in terapia intensiva in più che farci trovare impreparati".

I rapporti con Gallera

Il governatore lombardo ha negato di aver avuto incomprensioni con Giulio Gallera, assessore al Welfare della Regione Lombardia. "I rapporti sono sempre stati costruttivi: ci siamo confrontati, molte volte abbiamo avuto idee diverse ma siamo sempre riusciti a trovare la soluzione più giusta. Gallera è assolutamente tranquillo".

In merito alla sanità della Lombardia, Fontana ha affermato che "nei prossimi giorni istituiremo un comitato di saggi

per studiare la medicina di territorio e verificare se è opportuno cambiare qualcosa nella sanità regionale. Le persone sagge e serie devono avere il coraggio di modificare qualcosa se c'è qualcosa da migliorare".

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