Rivoluzione low cost: voleremo in America con meno di 200 euro

L'annuncio della compagnia Norwegian New York e Los Angeles mai state così vicine

Rivoluzione low cost: voleremo in America con meno di 200 euro

Arrivano anche in Italia i voli low cost di lungo raggio. Una novità, una spallata al mercato proprio mentre Alitalia si dibatte in un difficile percorso di risanamento. Ieri Norwegian Air, compagnia norvegese low cost fondata nel 1993 e negli ultimi anni cresciuta rapidamente fino a raggiungere il terzo posto tra le low cost europee, ha annunciato che collegherà Roma Fiumicino con New York e Los Angeles a partire dal 9 novembre 2017 e San Francismo dal 6 febbraio 2018. Da ieri sono in vendita, sul sito della compagnia 115mila biglietti. Il prezzo è sorprendente: 179,9 a tratta (solo andata, cioè) per i quattro voli settimanali Roma-New York (Newark) mentre per i due voli settimanali verso Los Angeles il prezzo sale a 199. I voli saranno operati con due fiammanti Boeing 787 Dreamliner , che saranno basati a Fiumicino, configurati 291 posti, di cui 32 in classe business e 259 in economy. Con queste tre nuove destinazioni salgono a 51 le rotte dirette verso gli Stati Uniti dall'Europa (per le quali vige il regime di libertà «Open sky») operate da Norwegian; la compagnia ha una flotta complessiva di 129 aerei, 14 dei quali B 787, e l'età media degli aerei è tra le più basse sul mercato. Nel 2016 ha trasportato 30 milioni di passeggeri (3,6 in più rispetto al 2015), dei quali un milione in Italia. In totale Norwegian vola su 500 rotte da 27 basi europee, 8 italiane. Verso New York, prima meta intercontinentale dall'Italia, è già previsto che i voli salgano a sei settimanali dal primo febbraio, e la frequenza nel trasporto aereo è uno degli inici della qualità dell'offerta.

Biglietti a prezzi così bassi attireranno un forte interesse verso la compagnia norvegese, che punta evidentemente anche a fasce di pubblico aggiuntive. Una politica di prezzi così aggressiva si spiega infatti con la convinzione di riempire completamente gli aerei.

Si tratta di una bella sfida per il vettore scandinavo, visto che di lungo raggio low cost si parla da parecchi anni senza risultati, al punto che sembrava essere diventato una specie di tabù. Il motivo è semplice: le condizioni che permettono la massima efficienza e il massimo utilizzo di aerei ed equipaggi si rispecchiano in distanze che mediamente non superino i 90 minuti. Su questo ha fondato la sua fortuna Ryanair, che con 120 milioni di passeggeri all'anno ha superato Lufthansa ed è diventata numero uno in Europa. Sul lungo raggio l'aereo non può fare più di due voli al giorno, quando sul medio ne può fare anche sei, riportando alla base il personale. E se mangiare su una tratta europea è più un diversivo che una necessità, su un volo transatlantico è difficile farne a meno: ma qui si paga come extra. Del resto, lo stesso sito della compagnia, a chi vuole spedire il bagaglio in stiva, mangiare e prenotare il posto suggerisce la tariffa immediatamente superiore «low fare», a 249,90 euro a tratta. La maggiorazione è di 70 euro. Il totale verificato per il 14 novembre sale a 520 euro (il ritorno costa 20 euro in più), e non è così conveniente, alla fine, rispetto all'attuale offerta di Alitalia da Malpensa a New York, 411 euro, e non così distante rispetto al Fiumicino-New York, sempre di Alitalia, che il 14 novembre è offerto a 599,40.

Che il lungo raggio low cost sia un'esigenza del mercato lo dimostra anche l'annuncio di Ryanair, che solo pochi giorni fa quasi in una gara al primato ha annunciato un

accordo con la spagnola Air Europa per creare all'aeroporto di Madrid un hub di connessione tra voli di medio e lungo raggio. Due filosofie diverse: Norwegian gli intercontinentali li fa in proprio, Ryanair si affida ad altri.

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