Roma Turisti che tornano in hotel con gli occhi pieni della bellezza di Roma e chiedono al concierge perché la città è sommersa dai rifiuti, sporca, maleodorante. Mostrano increduli le foto dei cumuli di immondizia ammassati intorno ai cassonetti e domandano come mai la capitale è ridotta così, splendida ma in rovina. Poi quelle immagini le postano sui social, in un passa parola che rischia di appannare ulteriormente l'immagine di Roma all'estero. E la politica non c'entra. È una questione di decoro, che rappresenta il biglietto da visita della città. Ma a Roma il decoro, ormai, lo vedono soltanto i Cinque Stelle che, come la sindaca Virginia Raggi, sembrano non accorgersi del declino inesorabile della Città Eterna. Argomento finito recentemente sul New York Times, in un reportage dal titolo eloquente: «Roma in rovina», appunto.
L'ultimo allarme arriva dai direttori d'albergo, che chiedono all'amministrazione capitolina un intervento immediato per risolvere l'emergenza, preoccupati per il livello di allerta immondizia raggiunto e anche dal diffondersi delle pessime notizie pubblicate dai media internazionali che dipingono Roma in condizioni drammatiche. E per quanto si sforzino di offrire servizi all'altezza delle strutture, tutto rischia di essere vanificato se una volta in strada i clienti vedono rifiuti ovunque, perché - sostengono gli albergatori - l'offerta ricettiva è costituita dalla giusta alchimia tra strutture alberghiere e i servizi offerti dalla città. «I turisti - racconta Manuel Libertucci, presidente dell'Associazione direttori d'albergo - in questi giorni rientrano in hotel chiedendo spiegazioni e rammaricati per il livello di degrado raggiunto nelle strade invase dalla spazzatura. Questa emergenza non fa altro che aggiungere ombre sulla pessima comunicazione che nel tempo sembra distinguere la nostra città a discapito della sua reputazione e con chiare ed evidenti ricadute sul traffico turistico».
Con le festività natalizie il caos dello smaltimento dell'immondizia, già normalmente in affanno, ha raggiunto livelli record. Una situazione aggravata dall'incendio che lo scorso 11 dicembre ha distrutto l'impianto di trattamento dei rifiuti che lavorava oltre 600 tonnellate di materiali al giorno, pari a oltre un quinto della produzione quotidiana in città, e da una cronica mancanza di personale. Il Campidoglio ha chiesto aiuto ad altre province e regioni, dove i siti di smaltimento stanno lavorando di più per evitare il collasso del sistema. Ma le difficoltà sono davanti agli occhi di tutti. Le fotografie delle strade capitoline invase dai sacchi della spazzatura e dai topi rimbalzano di social in social, i roghi dei cassonetti sono triplicati (solo vandalismi o reazioni esasperate alla piaga dei rifiuti non raccolti?), i comitati di quartiere chiedono alla sindaca di intervenire per risolvere l'emergenza. E poi quei sacchi della spazzatura depositati con un blitz di protesta come regalo alla Raggi sotto l'albero di Natale di piazza Venezia. Una situazione esplosiva stigmatizzata anche dai vip della capitale. Prima da Rita Dalla Chiesa, che su Facebook ha mandato polemici auguri alla sindaca condividendo foto che mostrano la situazione disastrosa del suo quartiere, e ora Gigi Proietti.
«Non voglio arrendermi al degrado, anche se non trovo nulla a cui aggrapparmi. Ma in ogni caso - dice l'attore - damose da fà. Per la città non sento proposte. Certo è che Roma per essere recuperata avrebbe bisogno di un progetto molto vasto».
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