A Roma cresce la paura. E la Città Eterna si blinda

Aumentati i controlli e le misure di sicurezza in centro e nei pressi degli obiettivi sensibili

A Roma cresce la paura. E la Città Eterna si blinda

Roma - È sempre più allarme sicurezza nella capitale. La questura ha rimodulato il piano antiterrorismo ponendo massima attenzione intorno ad una serie di obiettivi sensibili, a cominciare dal Colosseo e da San Pietro, fino ai centri commerciali e ai luoghi di culto nelle periferie.

Anche se non ci sono particolari segnalazioni dell'intelligence, le nuove misure arrivano in concomitanza con la diffusione di un altro video in cui l'Isis torna a minacciare la Città Eterna, oltre a Gerusalemme. «Arriveremo a Roma», si sente dire lo speaker mentre sullo sfondo corrono immagini di piazza Navona. Già dopo la strage di Nizza la sicurezza in città era stata rafforzata, con attenzione a tutti i luoghi di aggregazione delle persone dove per attaccare non servono particolari mezzi di offesa. Ora le misure già adottate, dopo l'escalation di violenza in Europa culminata con l'uccisione del parroco della chiesa di Saint-Etienne-du-Rouvray, in Francia, sono state ulteriormente aumentate. È stato il questore di Roma, Nicolò D'Angelo, a deciderlo con una nuova ordinanza che tiene conto del periodo estivo e del picco della stagione turistica, in un momento storico in cui purtroppo siamo costretti a convivere con l'insicurezza. L'area del Colosseo è sorvegliata speciale, soprattutto dopo che quattro giorni fa due giovani tedeschi sono riusciti a violare i controlli dell'anfiteatro Flavio e ad arrampicarsi filmando la loro bravata. I varchi sono controllati dalle forze dell'ordine e la pedonalizzazione totale dell'area agevola il loro lavoro.

Anche le vie della movida e dello shopping sono presidiate. Disposti servizi straordinari e più uomini. In particolar modo via del Corso, che la questura ha diviso in tre settori per facilitare il compito alle pattuglie che controllano o che devono intervenire in caso di attacco. A metà della strada, in largo Goldoni, stazionano i militari dell'esercito, che da lì hanno visibilità e capacità d'intervento a 360 gradi. Mentre a piazza Venezia, dalla quale si accede alla sempre affollatissima via del Corso, è stata piazzata una squadra anti-tir, per impedire attacchi in stile Nizza. Stessa cosa in via della Conciliazione, dove due blindati della polizia sono parcheggiati di traverso per impedire accessi indesiderati in piazza San Pietro. Anche qui, di fronte alla basilica, sono stati previsti ritocchi alle già severissime misure di sicurezza. L'area di massima sorveglianza è stata estesa ai Bastioni di Michelangelo. Qui ogni giorno si formano interminabili code di turisti che aspettano di entrare ai musei Vaticani e che potrebbero rappresentare un facile obiettivo.

Il piano della questura non interessa solo il centro storico, ma anche le periferie e zone più decentrate. Verranno intensificati i controlli al santuario del Divino Amore e davanti alla basilica di San Pietro e Paolo, all'Eur.

Massima allerta nelle zone di imbarco e sbarco della navi da crociera, nel porto di Civitavecchia, e nei centri commerciali, dove gli investigatori hanno effettuato dei sopralluoghi per stabilire modalità di intervento in caso di attacco e di gestione di possibili scenari di crisi.

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