Roma - Niente tennis a Piazza del Popolo. Troppo complicata Roma per farne uno scenario di qualche match point. Il sogno può attendere. Da un lato c'è il «partito» della vittoria, dall'altro quello della sconfitta. Proprio come in ogni match. Anche se, per ora, il gioco è fermo. A nemmeno un mese dall'esordio romano del mondiale elettrico, lo sport torna a bordo campo. E le gare di pre-qualificazioni degli Internazionali di tennis di Roma, annunciate dal presidente della Federtennis, Angelo Binaghi, non passeranno da piazza del Popolo. Eppure, lui, lo aveva dato per certo: «Giocheremo alcune partite a piazza del Popolo». E ancora: «Ci saranno incontri dalle 11 del mattino fino a tarda sera. È una nuova opportunità, garantita dall'ottimo rapporto che abbiamo con l'amministrazione capitolina». Ieri la doccia fredda. La soprintendenza non ha autorizzato il progetto.
Le ragioni del diniego, spiega il Codacons in una nota, risiedono nell'allestimento «eccessivamente impattante e inidoneo al carattere monumentale della piazza». Ma il nodo di fondo riguarda la sicurezza. La paura è che possano ripetersi i tragici fatti di piazza San Carlo, e quelle lacune nella catena di comando che hanno portato al ferimento di 1500 persone e alla morte di Erika Pioletti, trascinando anche la sindaca grillina Chiara Appendino nel mirino della Procura di Torino. «Stiamo tentando di dare rassicurazioni e spiegare i motivi per cui secondo noi le partite di tennis non costituiscono un pericolo più grave per la piazza di eventi che da sempre vengono autorizzati lì», spiega Angelo Diario, presidente della Commissione Sport di Roma.
Carlo Rienzi, presidente del Codacons, invece, è soddisfatto. «I tempi di svolgimento del torneo - puntualizza - incidono sulla durata di occupazione dell'area che, di conseguenza, risulterebbe eccessivamente prolungata, limitando notevolmente la fruibilità della piazza». Insomma, per Rienzi, il provvedimento è «saggio» poiché, non tutela solo i beni storici della Capitale, ma anche i turisti che, così, potranno continuare a «godere pienamente» della piazza. La soluzione, allora, potrebbe esser quella di decentrare le sfide. Con buona pace di Binaghi che, per le «sue» pre-qualificazioni, sognava una passerella diversa, quella della «piazza che più di ogni altra rappresenta la porta d'accesso alla città». La proposta di Rienzi è un'altra. E guarda alle borgate romane.
La suggestione è quella «di organizzare nell'ambito degli Internazionali di Roma esibizioni tennistiche nei campi dei quartieri, così da valorizzare le zone della città dimenticate e avvicinare i giovani al tennis portando i big del tennis nelle periferie».
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